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Il cambiamento epocale nell’accesso a Medicina
La riforma dell’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia, approvata dal Senato con un voto significativo, segna un cambiamento radicale nel panorama accademico italiano. A partire dall’anno accademico 2025-2026, il numero chiuso verrà progressivamente ridotto, permettendo a un numero maggiore di studenti di accedere a questa ambita disciplina. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha sottolineato l’importanza di questa riforma, che mira a creare un sistema più equo e meritocratico, eliminando le barriere attualmente esistenti.
Il semestre-filtro: come funzionerà?
Il cuore della riforma è rappresentato dal semestre-filtro, un periodo di sei mesi durante il quale tutti gli studenti iscritti a Medicina potranno frequentare i corsi. L’accesso al secondo semestre sarà determinato dai risultati ottenuti in esami specifici e dalla posizione in una graduatoria basata sui crediti accumulati. Questo approccio non solo offre una seconda possibilità a chi non supera gli esami, ma consente anche di utilizzare i crediti per altri percorsi formativi, evitando che il tempo speso nello studio sia considerato vano.
Le reazioni alla riforma
Le reazioni politiche alla riforma sono state contrastanti. Mentre la maggioranza ha accolto con favore il provvedimento, l’opposizione ha sollevato dubbi sulla reale efficacia della misura, sostenendo che non si tratta di una vera abolizione del numero chiuso. I rappresentanti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle hanno definito la riforma come “demagogica” e “costruita male”, evidenziando la necessità di un approccio più incisivo per affrontare la questione dell’accesso alle facoltà di Medicina.
La ministra Bernini, tuttavia, ha ribadito l’intenzione di creare un modello italiano che possa servire da esempio anche all’estero.
Un passo verso la modernizzazione del sistema universitario
Questa riforma rappresenta un passo importante verso la modernizzazione del sistema universitario italiano, rispondendo a una necessità di cambiamento che da tempo si avvertiva nel settore. La ministra ha anche accennato alla creazione di una commissione consultiva per lavorare sui decreti delegati che regoleranno le nuove modalità di accesso, assicurando che le novità siano pronte per il prossimo anno accademico.
Con questa iniziativa, il governo intende anche contrastare il fenomeno del “turismo universitario”, che ha portato molti studenti italiani a cercare opportunità di studio all’estero.