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Riforma della cittadinanza italiana: cambiamenti significativi in arrivo

Immagine che illustra la riforma della cittadinanza italiana

La nuova normativa limita il diritto di cittadinanza per gli italo-discendenti

Il contesto della riforma

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato una riforma significativa della cittadinanza italiana, che modifica profondamente il principio dello ius sanguinis, tradizionalmente utilizzato per concedere la cittadinanza a discendenti di italiani emigrati. Fino ad oggi, la legge del 1992 permetteva a cittadini di altri Stati, anche con antenati lontani, di ottenere la cittadinanza italiana. Ora, con le nuove disposizioni, solo i discendenti diretti, ovvero coloro che hanno almeno un genitore o un nonno nato in Italia, potranno beneficiare di questo diritto.

Le implicazioni della nuova legge

Questa modifica ha un impatto diretto su milioni di oriundi italiani nel mondo. Secondo le stime, tra i 60 e gli 80 milioni di persone potrebbero essere interessate dalla riforma. La legge mira a limitare il fenomeno della commercializzazione dei passaporti italiani, che ha visto un aumento esponenziale delle richieste di cittadinanza negli ultimi anni. Ad esempio, l’Argentina ha registrato un incremento notevole, passando da circa 20.000 riconoscimenti nel 2023 a oltre 30.0.

Obiettivi e procedure semplificate

Il governo italiano, attraverso il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha dichiarato che l’obiettivo principale della riforma è quello di valorizzare il legame effettivo tra l’Italia e i cittadini all’estero. Con la nuova normativa, i residenti all’estero non dovranno più rivolgersi ai consolati, ma a un ufficio centralizzato presso la Farnesina, il che dovrebbe rendere le procedure più efficienti. Inoltre, è previsto un periodo transitorio di un anno per l’organizzazione di questo nuovo ufficio, che si concentrerà sull’erogazione di servizi a chi ha già la cittadinanza.

Le sfide future e le fasi della riforma

La riforma della cittadinanza italiana non si limita a queste modifiche immediate. Il governo intende procedere in due fasi: la prima con l’entrata in vigore di alcune norme tramite decreto legge, e la seconda con una riforma organica che rivedrà i requisiti e le procedure per il riconoscimento della cittadinanza. Tra le novità previste, ci sarà l’obbligo per i cittadini nati e residenti all’estero di mantenere legami reali con l’Italia, esercitando i diritti e i doveri del cittadino almeno una volta ogni venticinque anni.