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Riforma balneare: tensioni e promesse non mantenute

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Il mondo balneare italiano in subbuglio dopo la riforma del governo Meloni

Riforma balneare: tensioni e promesse non mantenute

La recente riforma balneare varata dal governo Meloni ha scatenato un’ondata di proteste tra gli operatori del settore. Durante un comizio a Genova, la premier ha dovuto affrontare il malcontento di imprenditori e lavoratori del mondo balneare, che si sono sentiti traditi dalle nuove disposizioni che obbligano a mettere a gara le concessioni entro il 2027. “Ci hai traditi!” è stato l’urlo che ha risuonato nell’auditorium, esprimendo la frustrazione di un settore che storicamente ha sostenuto il centrodestra.

Le reazioni del settore balneare

Il malcontento è palpabile. Le associazioni di categoria, tra cui Fiba balneari Confesercenti e Assobalneari, hanno manifestato la loro delusione, esponendo striscioni durante l’evento. La premier ha cercato di mediare, promettendo un incontro più strutturato a Palazzo Chigi per discutere una strategia futura. Fabrizio Licordari di Assobalneari ha sottolineato l’importanza di congelare le gare già avviate prima del decreto legge, una richiesta che Meloni ha promesso di considerare.

Le sfide legislative e le aspettative

Le commissioni Finanze e Giustizia della Camera stanno esaminando gli emendamenti alla riforma, ma le prospettive non sono rosee. Circoli sportivi e attività ricreative no profit saranno esclusi dall’applicazione della direttiva Bolkestein, ma non ci sono segnali di ottimismo riguardo agli indennizzi per gli investimenti non ammortizzati. Il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi, ha avvertito che è fondamentale riconoscere il valore delle aziende dei concessionari uscenti, un aspetto che sembra trascurato dalla riforma attuale.

Il futuro del settore balneare

Il clima di esasperazione è evidente tra gli operatori balneari, che si sentono abbandonati e traditi. “C’è esasperazione”, ha dichiarato Licordari, evidenziando la necessità di risultati concreti. La fiducia in Meloni è stata espressa alle urne, ma ora gli imprenditori chiedono azioni tangibili. La riforma, contestata da molti, ha messo in discussione le promesse elettorali, tra cui le proroghe delle concessioni e le prelazioni. La situazione è complessa e il governo dovrà affrontare le sfide imminenti per ristabilire la fiducia nel settore.