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Riflessioni sulla violenza di genere: un grido di dolore e speranza

Immagine simbolica sulla violenza di genere e resilienza

Un'iniziativa universitaria per ricordare le vittime e promuovere il cambiamento sociale

Un momento di commemorazione

Oggi, nel giardino dell’ex sede del Politecnico di Torino ad Alessandria, si è svolta una manifestazione toccante in memoria delle vittime di violenza di genere. Un gruppo di studentesse universitarie, tutte del quarto anno della facoltà di Medicina, ha deciso di rendere omaggio a Sara Campanella e Ilaria Sula, due giovani donne tragicamente uccise nei mesi scorsi. La poesia “Se domani non torno” di Cristina Torres Caceres è stata letta con grande emozione, sottolineando il dolore e la fragilità della vita di fronte a una violenza insensata.

Un grido di protesta

Durante l’evento, sono stati esposti 11 fogli con i nomi delle vittime di femminicidio, scritti in rosso, a simboleggiare il sangue versato e la necessità di un cambiamento profondo nella società. Le studentesse hanno voluto far sentire la loro voce, agitando chiavi e oggetti, per richiamare l’attenzione su un problema che non può più essere ignorato. “Oltre alla scuola, l’università deve essere un luogo di educazione all’affetto e all’amore”, ha dichiarato Martina, una delle organizzatrici, evidenziando l’importanza di unire le forze per combattere la violenza di genere.

La solidarietà è fondamentale

La manifestazione ha visto la partecipazione di molti studenti, uomini e donne, uniti in un comune intento di sensibilizzazione. “È fondamentale che anche gli uomini si attivino per questa causa”, ha aggiunto Martina, ringraziando i colleghi Flavio e Marzia per il loro impegno. La presenza di NonUnaDiMeno, un collettivo attivo nella lotta contro la violenza di genere, ha ulteriormente rafforzato il messaggio di solidarietà e resistenza. “La nostra voce deve levarsi in difesa di tutte le donne che non hanno più voce”, hanno dichiarato, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria delle vittime e di trasformare il dolore in un’energia positiva per il cambiamento.