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Il caso di Tiziana Morandi
Tiziana Morandi, conosciuta come la “Mantide della Brianza”, ha visto la sua pena ridotta dalla Corte d’Appello di Milano. La donna, di 49 anni, era stata condannata a 16 anni e 5 mesi di reclusione per una serie di reati gravi, tra cui rapina e incapacità procurata. La Corte ha deciso di abbassare la pena a 14 anni e 5 mesi, ma senza concedere attenuanti generiche, mantenendo così un giudizio severo nei suoi confronti.
Le accuse e il processo
Morandi è stata accusata di aver raggirato e narcotizzato nove persone, di età compresa tra i 27 e gli 83 anni, dopo averle contattate sui social media. L’inchiesta, condotta dai pm di Monza e dai carabinieri, ha portato alla sua cattura nel luglio 2022. Durante il processo, la Corte ha esaminato numerosi capi d’imputazione, confermando la gravità delle azioni della donna e il danno subito dalle vittime. L’unica parte civile presente nel processo era la vittima più giovane, assistita dall’avvocato Barbara Giulivi, che ha ottenuto un risarcimento a carico dell’imputata.
Le reazioni alla sentenza
Il difensore di Morandi, avvocato Angelo Leone, ha commentato la riduzione della pena, esprimendo un certo dispiacere per l’entità della condanna, ma riconoscendo che una diminuzione è comunque un risultato positivo. La difesa aveva inizialmente richiesto l’assoluzione della cliente, ma ora sta valutando se contestare la sentenza dopo la lettura delle motivazioni, che saranno rese note tra 90 giorni. Leone ha anche sottolineato che la pena inflitta a Morandi è comparabile a quelle di altri casi noti, come quelli di Stasi e Franzoni, suggerendo che la condanna fosse eccessiva.
Prospettive future
La questione della perizia psichiatrica, richiesta dalla difesa e respinta in primo grado, rimane un punto di discussione. Morandi era presente in aula durante l’udienza, ma non ha assistito alla lettura della sentenza. La sua situazione legale continua a evolversi, e la difesa sta preparando una strategia per affrontare le prossime fasi del processo. La riduzione della pena, sebbene significativa, non cambia la gravità dei reati commessi, e il caso di Tiziana Morandi rimane un esempio emblematico di come la giustizia affronta crimini di tale natura.