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Ricerca, Graziano Lardo direttore ministero Salute, reti Irccs 'pronti a collaborare'

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Roma, 31 ott. (Adnkronos Salute) - Le reti degli Irccs, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, plaudono alla scelta del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di nominare Graziano Lardo quale direttore generale della Ricerca e dell'innovazione in sanità del ministero dell...

Roma, 31 ott. (Adnkronos Salute) – Le reti degli Irccs, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, plaudono alla scelta del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di nominare Graziano Lardo quale direttore generale della Ricerca e dell'innovazione in sanità del ministero della Salute. "Si tratta di un professionista con grande esperienza amministrativa, molto importante in un momento in cui le risorse devono essere gestite con estrema attenzione – dichiara Ruggero De Maria, presidente di Alleanza contro il cancro (Acc) – Le 6 reti strutturate degli Irccs negli ultimi anni hanno affrontato periodi di sofferenza, anche determinati dall'esigenza di rispettare delle regole amministrative complesse, imposte dal Mef e dalla Corte dei Conti. La Direzione generale della Ricerca del ministero della Salute ha lavorato sempre molto bene quando è stata guidata da esperti con un background giuridico e amministrativo. Auguriamo buon lavoro al dottor Lardo e siamo pronti a collaborare".

Oggi in Italia operano 6 reti degli Irccs, ricorda una nota: Acc; Rete delle neuroscienze e della neuroriabilitazione (Rin); Rete cardiologica (Associazione per lo studio delle malattie cardiovascolari); Rete italiana salute dell'età evolutiva (Idea); Associazione Rete aging; Rete apparato muscolo scheletrico (Rams). "Accogliamo con grande soddisfazione la nomina del nuovo direttore generale della Ricerca presso il ministero della Salute – afferma Raffaele Lodi, presidente della Rin – Confidiamo che 'esperienza economica e gestionale di Graziano Lardo rappresenterà una risorsa importante in un ambito che richiede, oggi più che mai, una visione strategica e una grande capacità di orientare con grande efficacia i fondi destinati alla sanità e alla ricerca scientifica. Per questo abbiamo fiducia che le sue competenze possano contribuire a promuovere il nostro sistema sanitario, permettendoci di affrontare con maggiore incisività le sfide della ricerca e dell'innovazione scientifica. Come fatto in passato, confermiamo la piena disponibilità a mettere a disposizione le risorse della Rin grazie alle competenze dei 30 Irccs che la compongono".

"Accogliamo con favore la nomina del dottor Lardo, una figura che combina un'elevata competenza giuridica, un'esperienza amministrativa consolidata e una solida conoscenza delle dinamiche della pubblica amministrazione e del controllo di gestione – aggiunge Lorenzo Menicanti, presidente della Rete cardiologica – Il dottor Lardo ha maturato competenze significative nel monitoraggio della spesa e nella verifica della regolarità amministrativo-contabile in diversi enti pubblici. In un momento in cui è essenziale ottimizzare l'uso delle risorse per la ricerca, siamo certi che la sua guida garantirà una gestione rigorosa e strategica, sostenendo innovazione e collaborazione tra i vari istituti. La sua esperienza come dirigente e revisore dei conti sarà di grande supporto per affrontare le sfide complesse della ricerca sanitaria".

"Il dottor Lardo conosce perfettamente la complessa 'macchina' che sovraintende al mondo della ricerca – osserva Paolo Marchetti, direttore scientifico Idi-Irccs di Roma, ordinario fr di Oncologia all'Università La Sapienza di Roma e presidente della Fondazione per la medicina personalizzata (Fmo) – Saprà sicuramente svolgere con perizia il lavoro di coordinamento, facilitazione e guida dei percorsi innovativi, che dovranno poi essere affrontati e approfonditi dai ricercatori. In particolare, nel settore della medicina personalizzata sono numerosi i progetti di ricerca finalizzati e collegati al Pnrr, che ci consentono una grande e costante collaborazione con il ministero della Salute, a beneficio dei pazienti".

"A fronte dei 2 milioni e mezzo di cittadini vivi dopo una diagnosi di tumore nel 2006 in Italia – rimarca lo specialista – si è passati a circa 3,6 milioni nel 2020. Un incremento molto importante, ottenuto anche grazie alla medicina personalizzata. L'oncologia personalizzata non si basa solo su nuovi farmaci, che pure rappresentano un elemento fondamentale, ma soprattutto su nuovi percorsi diagnostico-terapeutici, che devono essere validati attraverso innovative metodologie di studio traslazionale e clinico. Solo così – conclude Marchetti – riusciremo a concretizzare in atti di governo e guida i tanti progressi che l'oncologia di precisione ha messo a disposizione dei pazienti".