Riapertura del caso Rigopiano: nuove responsabilità in arrivo

Il processo di Appello a Perugia riaccende i riflettori su responsabilità e omissioni

Il dramma di Rigopiano e le sue conseguenze legali

Il , la tragedia di Rigopiano ha segnato un momento tragico nella storia italiana, con la morte di 29 persone a causa del crollo dell’hotel travolto da una valanga. A distanza di anni, il caso torna alla ribalta con un nuovo processo in Corte d’Appello a Perugia, dove i capi d’accusa di disastro colposo e omicidio colposo in concorso saranno nuovamente esaminati. Questo sviluppo non solo coinvolge figure già accusate, ma anche nuovi soggetti, tra cui rappresentanti della Prefettura e della Regione Abruzzo, che erano stati assolti nei precedenti gradi di giudizio.

Le nuove accuse e il ruolo della Protezione Civile

Un aspetto cruciale del nuovo processo riguarda la mancanza della carta valanghe, un documento fondamentale per la gestione del rischio valanghe. I dirigenti regionali della Protezione Civile sono ora chiamati a rispondere per questa omissione, un tema che preoccupa le parti civili, temendo la prescrizione. Le richieste del Sostituto Procuratore Generale, Giuseppe Riccardi, evidenziano un aggravamento delle responsabilità per gli imputati, riportando alla luce le accuse iniziali formulate dalla Procura di Pescara.

Le reazioni delle parti civili e l’attesa per la sentenza

Le reazioni delle parti civili sono state di soddisfazione per le richieste della Procura, come sottolineato dall’avvocato Wania Della Vigna, che ha affermato: “Siamo soddisfatti delle richieste della Procura, perché ripropone il nostro impianto accusatorio”. All’esterno del tribunale, i familiari delle vittime hanno espresso il loro dolore e la loro determinazione a ottenere giustizia, sottolineando l’importanza di rimanere uniti in questo difficile percorso legale.

La ripresa dell’udienza è prevista per domani, con l’attesa di una sentenza che potrebbe finalmente portare chiarezza su un caso che ha scosso l’Italia.