Riapertura dei termini del concordato: cosa aspettarsi

Il governo valuta la possibilità di una nuova finestra per il concordato, ecco le ultime novità.

Il contesto attuale del concordato

Il governo italiano sta considerando una riapertura dei termini del concordato fino alla fine dell’anno, secondo fonti parlamentari. Questa decisione arriva dopo la scadenza dei termini per aderire al concordato, avvenuta il 31 ottobre. L’ipotesi è stata riportata dal quotidiano La Repubblica, suscitando interesse tra i contribuenti che non sono riusciti a presentare la loro adesione in tempo. La riapertura dei termini rappresenterebbe un’opportunità significativa per coloro che desiderano regolarizzare la propria posizione fiscale.

Le differenze tra proroga e riapertura

È importante notare che la riapertura dei termini non è semplicemente una proroga. Mentre una proroga estenderebbe il termine senza modificare le condizioni, la riapertura creerebbe una nuova finestra temporale con scadenze e modalità di adesione differenti. Questo approccio permetterebbe di separare le adesioni della prima edizione del concordato da quelle della seconda, facilitando una gestione più chiara delle risorse e dei proventi. Secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, i dati sulle adesioni verranno resi noti a breve, ma le stime attuali parlano di un numero compreso tra 150.000 e 500.000 adesioni.

Le reazioni del governo e delle associazioni di categoria

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha adottato un approccio cauto riguardo all’esito dell’operazione, sottolineando che ogni adesione oltre il numero zero sarà considerata positiva. Tuttavia, ha anche avvertito che molti contribuenti potrebbero attendere fino all’ultimo giorno per presentare la loro adesione. Le associazioni di categoria, come Confartigianato, hanno espresso preoccupazione riguardo ai termini ristretti, evidenziando che solo il 18% delle imprese ha aderito fino ad ora, con una previsione di crescita fino al 23% nei prossimi giorni.

Implicazioni per la manovra economica

La riapertura dei termini del concordato avrà anche ripercussioni sulla manovra economica del governo. L’entità delle adesioni influenzerà le possibili modifiche alle aliquote fiscali, come l’ipotesi di ridurre l’aliquota del secondo scaglione Irpef dal 35% al 33%. Inoltre, il governo sta valutando se incrementare il fondo per sostenere la filiera della componentistica, un settore chiave del Made in Italy. Nonostante le incertezze, il ministro Giorgetti ha escluso rischi per la finanza pubblica, affermando che il governo ha già considerato scenari meno favorevoli.