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La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, con un provvedimento depositato il 13 marzo, ha rigettato la richiesta della Procura di disporre la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e la confisca dei beni a Marcello Dell’Utri.
La decisione del tribunale di Palermo sulla confisca beni di Marcello Dell’Utri
Questa mattina era arrivata invece la notizia del sequestro preventivo di beni. Il giudice di Firenze, Antonella Zatini, aveva disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca fino a 10 milioni e 840mila euro nei confronti di Marcello Dell’Utri e fino alla somma di 8 milioni e 250mila euro anche nei confronti della moglie Miranda Ratti.
Le motivazioni fornite dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze sulla confisca dei beni di Dell’Utri
Il sequestro era stato disposto perché, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Firenze, Dell’Utri, difeso dagli avvocati Francesco Centonze e Tullio Padovani, non avrebbe dichiarato ai fini fiscali un ammontare complessivo di 42.679.200 euro come variazione del reddito, così violando la legge Rognoni-La Torre sulle misure antimafia.
La decisione a Firenze e lo stop a Palermo in merito ai beni di Dell’Utri
Inoltre, secondo gli inquirenti questa cifra deriverebbe dai bonifici emessi da Silvio Berlusconi a Dell’Utri, dopo la condanna di quest’ultimo da parte della Cassazione nel 2014 per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso.