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L’apertura di uno studio medico può essere una faccenda spinosa, certamente impegnativa e da non sottovalutare. Molti professionisti prendono la decisione di aprire uno studio medico in appartamento, ma è importante conoscere a fondo le regolamentazioni, le norme e, soprattutto, capire se questa possibilità è contemplata nei propri accordi condominiali o meno. Vediamo meglio la questione.
Aprire uno studio medico: premesse
Partendo dal presupposto che i requisiti da rispettare e le pratiche burocratiche da completare dipendono dal regolamento della ASL, un ente territoriale, è bene tenere sempre a mente che non vi è alcuna norma generale che regoli l’apertura di uno studio medico in appartamento. Vi sono, semmai, una serie di norme che possono variare da regione in regione.
Un’altra cosa a cui stare molto attenti è non confondere lo studio medico con l’ambulatorio: oltre ad esserci una differenza etimologica, tra le due strutture vi è anche una notevole differenza amministrativa.
Mentre l’ambulatorio è una struttura sanitaria pubblica dove vengono, sostanzialmente, erogati servizi, lo studio medico è solitamente privato. Ciò significa che esso è sotto la responsabilità del professionista che decide di aprirlo, il quale dev’essere necessariamente in possesso di un titolo abilitante che gli conferisca una tacita quanto cruciale “autorizzazione” all’apertura dello studio professionale.
Nel caso in cui nello studio medico vengano effettuate prestazioni complesse o rischiose per l’incolumità del paziente, un’autorizzazione sarà invece necessaria.
Studio medico: dove?
Per aprire uno studio medico bisognerà, naturalmente, trovare il luogo adatto. In alcuni casi, un’abitazione privata può essere adibita a studio medico senza alcun problema. Tuttavia, quest’opzione dovrà essere valutata caso per caso: un condominio il quale regolamento vieta la presenza di studi medici in appartamento privato dovrà, ovviamente, essere scartato. Ad ogni modo, potete notare da voi come sia molto comune, in realtà, trovare studi medici, ma anche legali e altro, in condomini qualunque: come già detto sopra, la scelta dovrà essere valutata caso per caso, ma la ricerca potrebbe non essere particolarmente lunga.
Una volta trovato un appartamento adatto a diventare uno studio medico privato, il medesimo dovrà risultare a norma per poter essere utilizzato.
Cos’è necessario?
Uno studio medico in appartamento dovrà essere necessariamente dotato di servizi igienici, una sala d’attesa ed una stanza riservata appositamente alle visite. L’arredamento sarà un particolare di cui curarsi più in là, ma sarà di primo interesse selezionare un appartamento con minimo tre stanze da utilizzare allo scopo.
Non ci sono regole specifiche sulle dimensioni dello studio medico, quindi in linea di massima è possibile esercitare la propria professione anche in appartamenti davvero molto piccoli.
Che si tratti di un appartamento più grande o uno più piccolo, la prerogativa è che sia munito di finestre che possano garantire il cambio d’aria e di mobilia, pareti e pavimenti in materiale facilmente lavabile e disinfettabile, per ragioni più che ovvie.
Per quanto riguarda l’arredamento, è preferibile scegliere qualcosa di semplice, minimalista e che al contempo dia un risultato “rilassante”, in modo da poter assicurare ai pazienti un’esperienza serena. Dunque, scegliere poltrone comode sulle quali poter aspettare senza fastidi e sedie imbottite. I quadri appesi alle pareti possono contribuire a creare un bell’arredamento, dunque è bene non sottovalutarne l’importanza.
Non ultimo, la propria strumentazione necessaria andrà scelta con cura, ricercando le ultime tecnologie disponibili a riguardo.