È assolutamente normale che un membro del Parlamento possa rivedere le proprie scelte, dal momento che non esiste un vincolo di mandato. Tuttavia, ciò che solleva interrogativi di natura etica è il comportamento del presidente del Senato, che si sarebbe rivolto a una parlamentare con un’affermazione del tipo ‘perché non ti unisci a noi?’. È inaccettabile che un arbitro assuma il ruolo di giocatore. Se non si scusano e non rettificano quanto affermato su di noi, la questione verrà portata nei luoghi opportuni. Queste sono state le parole del leader di Iv, Matteo Renzi, durante un intervento a Omnibus su La7, in risposta a una sollecitazione riguardo a questa situazione, che ha portato all’annuncio di una querela contro il portavoce del presidente del Senato, accusato di aver mentito sulla presunta manovra ai danni della senatrice di Iv, Dafne Musolino, finalizzata a influenzare l’elezione di un giudice della Consulta.
Renzi richiede delle scuse da La Russa, altrimenti la questione dovrà essere affrontata nelle giuste sedi.
Scandalo politico: Presidente del Senato accusato di interferenze nella scelta di un giudice della Consulta