Renato Zero ha rivelato: «Mio padre non ha mai provato vergogna per me. Ricordo quando ha scoperto il mio boa di piume di struzzo che tenevo nascosto, mi disse "da domani, uscirai così"».

Durante il podcast "BSMT" guidato da Gianluca Gazzoli, Renato Zero ha raccontato alcuni passaggi salienti della sua vita e della sua carriera artistica, focalizzandosi sul suo rapporto con il padre. Ha ricordato un episodio in cui suo padre ha scoperto un boa di struzzo che aveva nascosto, sottolineando che nonostante le sue eccentricità, suo padre non si è mai vergognato di lui. Ha anche condiviso un altro ricordo di suo padre rifiutandosi di dare i biglietti gratis nonostante fosse il padre di Zero.

Durante la sua apparizione nel podcast “BSMT” condotto da Gianluca Gazzoli, Renato Zero ha condiviso alcuni dei momenti cruciali della sua vita e della sua carriera artistica.

Il cantante ha inoltre parlato del suo legame con suo padre, che ha sempre apprezzato la sua arte e il suo modo singolare di comunicare. Ricordando un episodio specifico dal suo passato, Renato Zero ha raccontato di quando suo padre ha scoperto un boa di struzzo che aveva nascosto, e come questo ha fatto capire al cantante che suo padre non avrebbe mai provato vergogna per le sue eccentricità. Renato Zero è stato uno dei primi intervistati da Gazzoli nella nuova stagione del suo podcast “The BSMT”.

Nel podcast BSMT, Renato Zero ha descritto il suo rapporto con il padre così, «Prendendo un sacchetto da casa, mi infilavo in un portone per cambiarmi e poi uscivo. Prima di fare ritorno a casa, rientravo nel portone per cambiare di nuovo i miei vestiti. Un giorno mio padre notò che stavo per uscire con un sacchetto in mano e mi domandò “Che cosa hai in quel sacchetto?” Avevo risposto che non c’era nulla ma lui continuò a insistere.

Alla fine, tirò fuori dalla borsa il mio boa di piume, un costume fucsia, e tutto il resto che c’era dentro. Dopo aver svuotato il sacchetto disse, “Da domani uscirai di casa vestito così”. Non avevo paura di confidarmi con mio padre o di dire come mi vestivo, ma per rispetto a lui cercavo di rimanere discreto. Sai, nel palazzo dove abitavamo c’erano 136 poliziotti che spiavano da dietro le persiane come suore e dicevano “Guarda che figlio che ha”.

Rivolgendosi a mio padre, osavano dire, “Non ti vergogni di avere un figlio del genere?” ma lui non si è mai vergognato di me. Le persone pensano che oggi ci sia molta cattiveria, ma in realtà, non è mai andata fuori moda».

Inoltre, Renato Zero ha condiviso un ricordo di suo padre che ancora oggi lo rende molto fiero: «Una volta, quando ero con il tendone di “Zerolandia” sulla Cristoforo Colombo, questi stupidi andarono da mio padre e gli chiesero “Brigadiere, può darci un biglietto per il concerto?” e mio padre estrasse il biglietto e rispose “L’ho comprato e sono il padre”.