Roma, 27 feb. (Adnkronos) – "Testardamente unitari". Elly Schlein dalla Sardegna definisce così il suo Pd commentando la vittoria nella regione, ma con lo sguardo sulle prossime e imminenti sfide elettorali. Tra due settimane ci sono le regionali in Abruzzo e qui c'è una coalizione larghissima a sostegno di Luciano D'Amico che sfiderà il prossimo 10 marzo il meloniano Marco Marsilio. Un mese dopo sarà il turno della Basilicata e poi, nell'election day di giugno, del Piemonte. In entrambe le regioni non c'è ancora un accordo, una situazione di stallo cristallizzata da settimane.
La vittoria in Sardegna però può riaprire i giochi. Sia nel rapporto con i 5 Stelle che interno al Pd dove viene frenato il fronte dei perplessi sull'alleanza con i pentastellati. Dario Franceschini lo ha messo agli atti tempestivamente ieri sera via social: "La Sardegna indica che la strada imboccata tra mille difficoltà nel settembre 2019 era quella giusta. Ora va percorsa con convinzione e generosità". Ecco quella 'generosità' da mettere in campo per provare a chiudere accordi la dove ancora non ci sono.
Dice il responsabile Enti Locali del Pd, Davide Baruffi: la vittoria in Sardegna “per noi è lo sprone a proseguire su questa strada, a partire dall'Abruzzo dove si vota tra due settimane. E per la Basilicata e il Piemonte, dove un accordo unitario è ora indispensabile esercitando tutti un di più di responsabilità". E poi Andrea Orlando: "Spero che il segnale sardo arrivi a tutti i dirigenti del centrosinistra anche in Piemonte e Basilicata". In Basilicata il Pd ha annunciato il sostegno ad Angelo Chiorazzo che non piace a M5S e sinistra. Da tempo circolano voci su Roberto Speranza. Conte difficilmente potrebbe dire no al suo ex-ministro, ma Speranza non ha mai avallato l'ipotesi. Almeno, finora.
In Piemonte al momento il Pd ha in campo due candidature: quella di Daniele Valle, area Bonaccini, e Chiara Gribaudo, vicina alla segretaria Schlein. Dopo un'accelerazione nelle scorse settimane, anche su richiesta di Conte e Schlein, una serie di tavoli della potenziale coalizione sono finiti in un nulla di fatto. Le distanze tra Pd e M5S locali sono antiche e continuano a mostrarsi difficilmente sanabili. La capogruppo grillina in consiglio regionale Sarah Disabato lo ha ribadito pure oggi: "'Siamo felici per il risultato raggiunto in Sardegna. Qui siamo in Piemonte e, come appare sempre più chiaro, la realtà è ben diversa. Non c'è alcun collegamento e oggi è bene rimarcarlo".
Una doccia fredda per i dem che subito stamattina con il segretario regionale Domenico Rossi hanno chiesto "un cambio di passo": "Mi auguro uno scatto di responsabilità da parte di tutte le forze politiche che si riconoscono alternative alla destra che governa il Paese e la nostra regione. Uniti si può vincere, anche in Piemonte". Anche Alleanza Verdi e Sinistra rivolge un appello all'unità: "Non ci sono alibi per non seguire la strada della Sardegna", dichiara netto il deputato Avs, Marco Grimaldi.
Conte da parte sua, conferma la linea M5S: "Per noi la strada è 'il campo giusto', un campo che nasce sulla base di un confronto serio e su un progetto credibile, in Sardegna è prevalso il metodo del campo giusto. E' la dimostrazione che non esistono campi larghi costruiti artificiosamente solo per spartirsi il potere. Esiste invece un campo che nasce dalla fatica e dalla serietà del confronto". Intanto, a Bari per la prima volta i 5 Stelle hanno accettato le primarie di coalizione: per il candidato sindaco del centrosinistra del post Antonio Decaro, si sfideranno Vito Leccese sostenuto dai dem e l'avvocato Michele Laforgia sostenuto da Avs e stimato da M5S.