Il direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, ha lanciato un drammatico allarme riguardo alla situazione nel nord della Striscia di Gaza.
Razzi dal Libano su Israele: a Tel Aviv sirene attivate
In un messaggio su X, ha descritto una crisi umanitaria senza precedenti, evidenziando l’assenza di cibo, acqua e assistenza medica per il suo personale e per i civili. Lazzarini ha parlato di un ambiente di desolazione, dove i corpi giacciono abbandonati tra le macerie, e le missioni di soccorso sono sistematicamente ostacolate.
Il conflitto ha causato oltre 100.000 feriti e un numero crescente di vittime, con le autorità sanitarie che parlano di 42.718 morti.
Negli ultimi due giorni, 115 persone sono state uccise, e molti cadaveri rimangono intrappolati sotto le macerie. La situazione è critica e le ambulanze non riescono ad accedere alle aree colpite.
Sirene a Tel Aviv: razzi e droni dal Libano in direzione Israele
In un contesto di crescente tensione, il fronte settentrionale ha visto un incremento dei lanci di razzi e droni verso Israele. Le sirene di allerta sono suonate in diverse località, inclusa Tel Aviv, dove il sistema di difesa aereo ha intercettato alcuni dei proiettili lanciati.
Frammenti di razzi hanno colpito la città di Maagan Michael, causando danni a edifici e veicoli, ma senza vittime. I raid aerei israeliani hanno colpito diverse zone, e l’esercito ha risposto a presunti attacchi aerei provenienti dal Libano, confermando l’intercettazione di obiettivi aerei. La situazione continua a evolversi, con crescenti timori per ulteriori escalation nel conflitto.