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Ranya Rao oro arrestata: il coinvolgimento nell’inchiesta sul maxi sequestro a Bengaluru

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Ranya Rao arrestata, l'inchiesta si allarga. 40 viaggi sospetti e un sequestro d'oro da 17,29 crore. La giustizia indaga su politici, imprenditori e ufficiali coinvolti nel traffico internazionale.

Scandalo, misteri e un sequestro milionario. La vicenda di Ranya Rao, attrice arrestata per traffico d’oro a Bengaluru, si complica. E non di poco.

Il Ministero dell’Interno ha lanciato un avvertimento alla polizia locale. Il motivo? L’uso improprio degli ufficiali di protocollo. Funzionari che, invece di limitarsi ai loro compiti istituzionali, avrebbero scortato la Rao fuori dall’aeroporto. Una sorta di “lasciapassare” di lusso, che avrebbe facilitato il contrabbando. L’allarme è chiaro: troppe irregolarità, troppi favori concessi. E, nel silenzio, c’è il rischio che questo non sia un caso isolato.

Arrestata Ranya Rao, l’indagine si allarga: 40 viaggi sospetti tra Dubai e Malaysia

Nel frattempo, l’indagine si allarga. E i dettagli che emergono sono inquietanti. All’inizio si pensava che Ranya Rao fosse stata a Dubai solo un paio di volte. Un errore di valutazione clamoroso. Gli inquirenti hanno scoperto che, in realtà, i suoi viaggi erano almeno 40. Dubai, Malaysia, sempre le stesse destinazioni. Sempre gli stessi movimenti. Un profilo che non passa inosservato agli occhi degli investigatori della Direzione dell’Intelligence sulle Entrate (DRI).

Il 3 marzo, l’ultimo viaggio. Ma stavolta la stavano aspettando. L’attrice Ranya Rao che è stata in seguito arrestata atterra all’aeroporto di Bengaluru, ignara della trappola. La DRI aveva ricevuto una soffiata e piazzato agenti con largo anticipo. Appena sbarca, viene bloccata. Addosso ha 14 lingotti d’oro da un chilo ciascuno, nascosti tra le cosce con nastro adesivo e fasce elastiche. Un trucco rudimentale ma efficace per sfuggire ai controlli. Stavolta, però, non basta.

Una volta fermata, la Rao prova a giocarsi le sue carte. Prima si presenta come “figlia di un alto ufficiale di polizia”. Poi cerca di convincere gli agenti che il viaggio era per affari. Ma la DRI non ci casca. E anzi, indagando più a fondo, trova altro: a casa sua vengono sequestrati gioielli d’oro per 2,06 crore di rupie e 2,67 crore in contanti. Totale del sequestro? 17,29 crore.

Il sospetto si fa concreto: non era sola.

Gli investigatori vogliono capire se dietro di lei ci siano nomi grossi. Politici, imprenditori, ufficiali. Perché, diciamocelo, un’attrice da sola non può gestire un traffico d’oro di questa portata.

Ranya Rao arrestata l’attrice: le prossime mosse della giustizia

Tra gli elementi che rendono ancora più intricato il caso c’è la vita privata di Ranya Rao. Il suo vero nome? Harshavardhini Yajnesh. Ha scelto di cambiarlo per il cinema, convinta che un nome con la lettera “R” le avrebbe portato fortuna.

Tre mesi fa si è sposata con Jatin Hukkeri, architetto di Belagavi. Per lui è il terzo matrimonio. Dopo le nozze, la coppia si è trasferita in una villa di lusso su Lavelle Road, una casa che in passato era appartenuta ai figli di un ex primo ministro. Un dettaglio che non è sfuggito agli investigatori.

La sua storia con l’oro, però, era già iniziata da tempo. Quanti altri viaggi sospetti ci sono stati? Quanti altri carichi sono riusciti a passare? Domande che pesano, mentre l’indagine prosegue.

Dopo l’arresto, Ranya Rao è stata portata davanti al giudice del tribunale per i reati finanziari il 4 marzo. L’accusa è pesante. Nessuna libertà provvisoria: la decisione è chiara. Fino al 18 marzo, resta in custodia giudiziaria.

Nel frattempo, i suoi avvocati giocano l’ultima carta: richiesta di libertà su cauzione. Udienza fissata per giovedì alle 15. Ma la magistratura concederà il beneficio a chi è al centro di uno dei più grossi sequestri d’oro dell’anno?

La polizia, il governo, il pubblico: tutti con il fiato sospeso. Perché la vicenda di Ranya Rao non è solo il caso di un’attrice che cercava fortuna nel contrabbando. È il riflesso di un sistema pieno di falle. E questa, forse, è la parte più inquietante di tutta la storia.