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Morte Ramy Elgaml: cosa è successo al momento dell'incidente

Ramy Elgaml incidente cosa è successo

Le indagini a seguito dell'incidente mortale del 19enne Ramy Elgaml: cosa è successo

Il 19enne Ramy Elgaml ha perso la vita nell’incidente a seguito dell’inseguimento notturno con la pattuglia Volpe 40 dei carabinieri, avvenuto tra via Gaspare Rosales e viale Montegrappa, poco dopo le 3.40: a documentarlo ci sono le registrazioni delle conversazioni radio di quella notte. Dopo l’accaduto, è stata aperta un’indagine dai pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, per omicidio stradale, nella quale sono indagati sia Fares Bouzidi, il 22enne alla guida dello scooter, sia sia il vice brigadiere che era alla guida di Volpe 40.

Le conversazioni durante l’inseguimento di Ramy Elgaml

Le conversazioni si aggiungono ai filmati realizzati con la dashcam da uno dei carabinieri, nel quale si sente un altro carabiniere commentare: “Bene” dopo aver saputo che “lo scooter è caduto”. Queste parole non arrivano da chi è impegnato nell’inseguimento, ma dal microfono dalla centrale, dove ancora non è chiara la gravità dell’incidente. Trascorso qualche secondo dopo la comunicazione della “caduta”, da Volpe 40 è richiesto l’intervento del 118, perché i ragazzi hanno perso coscienza, e dalla centrale si comunica di essere “già in collegamento con il 118”. Ramy finisce schiacciato tra il palo del semaforo e la Giulietta dell’Arma, in un impatto fatale. Nel frattempo, la comunicazione con il 118 si intensifica, e vengono chiesti aggiornamenti sulla gravità delle condizioni dei feriti.

Cosa emerge dalle indagini sull’incidente mortale di Ramy Elgaml

Nonostante le manovre di rianimazione guidate telefonicamente dal personale medico, i tentativi vengono effettuati invano. Durante le conversazioni si viene a conoscenza del fatto che la targa del Tmax è stata visualizzata correttamente dai carabinieri solo quando l’inseguimento è ormai a Porta Vigentina, anche se verrà trasmessa alla centrale solo dopo lo schianto, a causa della difficile comunicazione. Dai documenti emerge come Fares non aveva mai conseguito la patente: era stato bocciato all’esame scritto a novembre. Il ragazzo, oltre al principio attivo della cannabis, il Thc, era positivo anche alle benzodiazepine. Nelle prossime settimane il consulente della procura depositerà l’esatta relazione riguardante la dinamica dell’incidente che dirà cos’è accaduto davvero quella notte. Nel frattempo, il sindaco Sala torna sulle polemiche: “Come dice il padre di Ramy, non dobbiamo dare addosso ai carabinieri: ci sono carabinieri che sbagliano e c’è il grosso che fa cose giuste. Ma hanno sbagliato, hanno fatto un inseguimento notturno di 20 minuti, e in ogni caso le parole nei video sono inaccettabili”. Non la pensa allo stesso modo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che afferma: “Si deve mettere al primo posto il fatto che non ci si sia fermati all’alt. Il primo fattore che può evitare la condizione di pericolo per sé stessi e per gli operatori è fermarsi all’alt”.