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L’economia mondiale stenta a riprendersi. E le tensioni commerciali appena cominciate inaspriranno la situazione generando un rallentamento. A livello globale la crescita è rimasta stabile nel corso del 2024 ma gli attuali indicatori di attività narrano di una diminuzione delle previsioni di crescita mondiale. L’analisi del sentiment delle aziende mostra un calo di fiducia mentre l’inflazione in alcune aree stenta a scendere. Un’infiammata dei prezzi costringerebbe le banche centrali ad adottare una politica monetaria più severa e potrebbe generare ulteriore volatilità nei mercati finanziari.
Quanto si dovrebbe crescere e quali sono invece le stime attuali
L’UE dovrebbe crescere dell’1% circa (+1,3% nel 2026), previsione rivista al ribasso rispetto a tre mesi fa. L’Italia, Paese esportatore, subirebbe le pressioni di un’area commerciale decisamente protezionistica, con un PIL visto al ribasso e senza tener conto dei recenti annunci di Trump in merito ai dazi. Stime riviste al ribasso anche per gli States con una crescita ridotta rispetto al recente passato: +2,1% quest’anno, + 1,7% nel 2026. Le nazioni implicate nella guerra commerciale come Stati Uniti, Messico e Canada avranno forti ripercussioni sulla crescita dall’applicazione dei dazi. Stime ridotte anche per il Canada: 0,6% nel 2025, 0,7% nel 2026. Previsioni fatte sulla base di una crescita dei dazi di 25 punti percentuali. Se questi prezzi fossero più contenuti o limitati ad uno stock di beni l’economia sarebbe senz’altro più robusta e l’inflazione più contenuta.
Anche la Cina in difficoltà
Le tensioni commerciali rallenteranno anche la crescita della Cina: + 4,5% nel 2024 per poi scendere al 4,3% nel 2026. Le prospettive per l’economia cinese potrebbero essere appannate da rilevanti tensioni commerciali con gli States che hanno colpito i prodotti cinesi con dazi sino al 20% determinando iniziative di contrasto da parte del governo cinese con dazi tra il 10 ed il 15% su talune importazioni.
Inflazione ancora in crescita
Torna a crescere l’inflazione, soprattutto quella legata ai servizi con un tasso medio del 3,5% a livello mondiale e prevista in rialzo nel 2025 del 3,7% e nel 2026 del 3,3%. In area euro le previsioni sull’inflazione sono state riviste al rialzo al 2,3% mentre negli States al 2,8%.