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È stato sviluppato un metodo innovativo per la produzione sostenibile di uova di riccio di mare. L’obiettivo è evitare di sacrificare questi organismi dall’alto valore economico e ambientale. Tutto quello che c’è da sapere sul metodo raking.
Il problema della pesca intensiva di ricci di mare
La pesca illegale rappresenta una minaccia per il sistema economico e per la biodiversità. Se fino a pochi anni fa la pesca di ricci era considerata un metodo artigianale, con l’aumento della domanda è nata e aumentata la pesca di tipo intensiva. Questo nuovo metodo sta creando molta preoccupazione, non solo perché può danneggiare l’ambiente, ma anche perché potrebbe causare l’estinzione della specie.
Un metodo innovativo per la produzione sostenibile di uova di riccio di mare
Il termine ‘raking’ è stato coniato per descrivere una tecnica innovativa sviluppata dal laboratorio di Ecologia Sperimentale Acquacoltura dell’Università di Roma Tor Vergata, pubblicata nella rivista Nature Sustainability di agosto 2024, a firma di Arnold Rakaj, Luca Grosso, Alessandra Fianchini e Stefano Cataudella.
Questo nuovo metodo consiste nella stimolazione delle femmine di riccio di mare per indurle a produrre uova. Attraverso il protocollo di stimolazione, messo a punto in questa ricerca, è possibile ottenere un “numero prodigioso di uova”, che vengono poi raccolte e lavorate per creare un prodotto simile al caviale.
La vantaggiosa capacità di stimolare l’ovulazione ogni 3-4 mesi consente agli allevatori di accorciare i cicli produttivi, passando dagli standard 3-4 anni a periodi nettamente inferiori.
Perché il raking è un metodo innovativo e sostenibile?
Il raking consente di ridurre drasticamente la necessità di abbattere i ricci per raccogliere le gonadi, questo rappresenta un passo fondamentale verso una produzione più etica. Inoltre, ciò significa che non è più necessario sostituire l’intero lotto di allevamento dopo ogni ciclo produttivo. Pertanto, il raking supera la problematica del lungo periodo di allevamento, della pesca intensiva e dell’uccisione di animali.
Infine, il caviale ottenuto con il raking è di altissima qualità, paragonabile o addirittura superiore a quello prodotto con i metodi tradizionali.
Le tecniche no-kill, dunque, rappresentano una soluzione praticabile per la conservazione delle specie.