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**Rai: Pd lavora a proposta riforma opposizioni, ok Calenda, M5S si smarca**

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Roma, 29 gen. (Adnkronos) - Con un lungo post su Fb della presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, i 5 Stelle si smarcano dal tentativo portato avanti da Elly Schlein di arrivare a una proposta unitaria delle opposizioni per una riforma della governance Rai. Disponibile al co...

Roma, 29 gen. (Adnkronos) – Con un lungo post su Fb della presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, i 5 Stelle si smarcano dal tentativo portato avanti da Elly Schlein di arrivare a una proposta unitaria delle opposizioni per una riforma della governance Rai. Disponibile al confronto Carlo Calenda. Disponibili Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

Ma dal Movimento arriva un'indicazione diversa: "Una riforma solo delle opposizioni? Pensare di strutturare una proposta di riforma coinvolgendo esclusivamente le forze politiche di opposizione ci porterebbe ad un nuovo vicolo cieco", scrive Floridia, forte anche del suo ruolo istituzionale, lanciando un tavolo – degli Stati generali – dopo le europee con tutti i partiti. Maggioranza compresa. Partendo con un lavoro "istruttorio" con una serie di audizioni in commissione.

Uno scarto rispetto al lavorio in atto da parte del Pd per un fronte comune sulla Rai, modello salario minimo. Stamattina Calenda ne ha parlato così: "Ho sentito la segretaria Schlein, noi abbiamo intenzione di presentare una riforma delle governance Rai con due proposte: la prima è che sia una fondazione indipendente a gestirla, secondo noi di nomina del presidente della Repubblica, poi la soppressione della commissione Vigilanza". Alla 'buon'ora', il senso dell'intervento di Fratoianni: "L'opposizione si preoccupa di Rai e informazione e propone pdl e sit in per il pluralismo? Bene, ci siamo, anche perché lavoriamo da almeno 15 anni con movimenti ed associazioni per la libertà di stampa e abbiamo pdl presentate da tempo, l'ultima con Angelo Bonelli nell'agosto scorso".

Per i 5 Stelle "la pressione politica e partitica sulla Rai non è un fenomeno che nasce con Giorgia Meloni, ma è radicato nei decenni e si è consolidato definitivamente con la legge Renzi approvata dal Pd nel 2015. Meloni sta facendo quello che la legge le consente e che gli altri, ad eccezione del Movimento 5 Stelle, hanno fatto quando erano al governo", scrive sempre Floridia nel post sui social chiamando in causa il governo Renzi.

Il leader di Iv, da parte sua, già in mattinata aveva messo agli atti: "Sulla Rai Giuseppe Conte ha mostrato il suo volto di stampella al Governo. Conte sostiene apertamente la Rai meloniana perché i Cinquestelle hanno avuto tutto quello che volevano, dalla commissione di Vigilanza fino alla salvaguardia delle trasmissioni che interessano a loro". E quindi rivolto al Pd, Renzi aggiunge: "Conte è questo. Alcuni genietti del Pd lo considerano punto di riferimento della sinistra, ma in realtà sul Mes o sulla Rai è alleato de facto dei Cognati d'Italia. E lo si è visto ieri quando alla domanda di Fabio Fazio: 'lei sta con Biden o con Trump?' non ha risposto. La sinistra in tutto il mondo sta con Biden. Conte no. Cari compagni del Pd, il giorno in cui lo capirete, sarà comunque troppo tardi".

A Floridia ribatte poi a stretto giro Maria Elena Boschi: ""Spiace ricordare alla collega Floridia che se la legge Renzi era così negativa non si capisce perché Conte non l’abbia cambiata. Con i manager nominati dal centrosinistra non si è mai assistita all’occupazione di queste ore. Ma è interessante che il Movimento 5 stelle difenda anche su questo Giorgia Meloni come già ha fatto su Mes e su molto altro. I grillini sono la vera stampella dell’esecutivo”.

Se Azione e Avs sono disponibili al confronto con il Pd per una proposta di riforma della Rai, non c'è però adesione al sit in lanciato dai dem per il 7 febbraio davanti alla Rai. "Noi -dice Calenda- siamo pagati per fare delle proposte, i sit-in li facevo a 14 anni e ora li fanno i miei figli. Quindi spero sia un momento per fare una proposta, ci saremo se diventa il luogo dove presentare una proposta. Stiamo lavorando a questo". Perplessità anche da Sinistra Italiana a partecipare a iniziative promosse da altri partiti.

Netta la presa di distanza dei 5 Stelle: "Il Movimento 5 Stelle parteciperà al sit in del 7 febbraio? No. Ogni forza politica -sottolinea Floridia- agisce come ritiene più opportuno ma qui il problema è strutturale e va affrontato in sede di riforma, così come va affrontato quello della trasformazione dell'informazione e del contrasto alle fake news".