Roma, 17 feb. (Adnkronos) – “Anni fa Silvio Berlusconi fu aspramente criticato perché ebbe modo di esprimere riserve su alcuni film e su alcune fiction che finiscono per mitizzare le organizzazioni criminali facendo diventare quasi positivi i loro leader, non lasciando spazio ai valori della legalità. Gliene dissero di tutti colori. Ma aveva ragione". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri componente della Commissione di Vigilanza Rai.
"Che diranno oggi che le stesse cose le dice, giustamente, il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri? Il quale in una intervista parla dell’illegalità di fiction e film in cui i modelli criminali vengono sostanzialmente esaltati e proposti ad un pubblico, soprattutto giovanile, che spesso non è dotato di strumenti conoscitivi che rafforzino una lettura negativa dei comportamenti deteriori e criminali. Gratteri ha preferito poi non pronunciarsi sul noto rapper protagonista a Sanremo e oggi salutato da un immeritato successo. Ma la non risposta è una risposta. Certi ‘non cantanti’ rappresentano il peggio della società italiana e diffondono ignoranza e condotte allucinanti. Invece di esibirli nel servizio pubblico televisivo andrebbero mandati in una scuola a meditare sulla loro ignoranza e sulla negatività che diffondono. La Rai dovrebbe fare autocritica a riguardo. Amadeus è un cattivo maestro. Certi rapper sono il peggio dell'Italia”.