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Ragazza morta nel Natisone, parla la mamma di Patrizia

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La mamma di Patrizia, la ragazza ritrovata morta nelle acque del Natisone, si è sfogata con i giornalisti

Venerdì 31 maggio tre ragazzi sono stati trascinati via dal fiume Natisone a Premariacco in Friuli-Venezia Giulia.

Ragazza morta nel Natisone, parla la mamma di Patrizia

Le operazioni di recupero sono continuate senza sosta. Ieri tuttavia c’è stato il primo drammatico epilogo. I soccorritori hanno rinvenuto i corpi delle due ragazze, Patrizia Cormos e Bianca Doros. Risulta invece ancora dispero il terzo giovane, Cristian Casian Molnar. La mamma di Patrizia, intervistata dal Messaggero Veneto, si è lasciata andare ad un duro sfogo. “Ciò che più mi addolora” ha dichiarato “è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ha detto: Chiamate mia mamma“. La donna ha infine raccontato che la figlia l’aveva chiamata proprio quel venerdì mattina, dopo aver sostenuto un esame all’Accademia di Belle Arti di Udine.

Le parole del soccorritore

Emanuel Marini, il volontario della Protezione civile che ha trovato il corpo senza vita della giovane, ha raccontato quegli istanti durante un’intervista al Corriere della Sera. “I genitori mi hanno chiesto del braccialetto, della collanina. Li ho descritti, un cenno con il capo, erano quelli di Patrizia Cormos. Avrei voluto essere ambasciatore di buone notizie, non di morte” ha dichiarato, rivivendo quel tragico momento. “L’ho notata mettendo la testa in un pertugio. Era voltata di schiena, ricoperta da detriti” ha raccontato il soccorritore, confessando di aver sperato che Patrizia fosse ancora viva, ma “Quando ho visto il corpo della ragazza ho ascoltato i battiti, il respiro. Nulla“.

Continuano le ricerche

Continuano intanto le ricerche per trovare il 25enne, disperso da ormai cinque giorni. Il primo cittadino di Premariacco, Michele De Sabata, ha condiviso la speranza che oggi “sia l’ultimo giorno di ricerca per ridare Cristian ai suoi familiari“. Sul posto è giunto anche il fratello, residente in Austria che sta monitorando la situazione, tenendo costantemente aggiornati i genitori che si trovano in Romania.