Raffaello Follieri è in cerca di rivincita. Sul campo e negli affari. L’imprenditore-finanziere italiano con base operativa a Londra, infatti, non sembra affatto scoraggiato dallo scetticismo diffuso sulla vendita della squadra capitolina da parte della proprietà americana. La Roma, conferma Follieri in questa sintesi della video-intervista rilasciata a Notizie.it, per ora non è in vendita, ma l’operazione non è affatto impossibile: “Ogni decisione – spiega – sarà presa dalla proprietà dopo la fine del campionato”.
Follieri, può spiegare come pensa di convincere la proprietà e i tifosi della Roma che la sua è una candidatura seria?
Come lei sa, il mio core business è quello delle terre rare, che è basato principalmente in medio Oriente e in Svizzera: questo è il polmone finanziario. Ma l’Italia oggi è un paese con grandi grandi potenzialità di investimento, sia nel settore immobiliare che naturalmente in quello calcistico: ho già provato in passato, non riuscendoci, ma ora sto valutando le nuove opportunità.
Comprare una squadra di calcio è un gioco rischioso, soprattutto finanziariamente. Nel caso della Roma, si parla addirittura di un prezzo vicino al miliardo di euro. Lei ha davvero le risorse per un’operazione di questa portata?
Prima di risponderle sulla Roma, vorrei fare chiarezza sulle operazioni del passato, perché ho letto e sentito troppe imprecisioni e falsità. È vero che ho provato a rilevare la proprietà del Palermo, del Foggia e del Catania, ma le trattative non sono andate in porto per la distanza tra le richieste dei venditori e la realtà dei bilanci societari. Dalle analisi contabili, l’unica cosa chiara era l’estrema rischiosità di un investimento: non si trattava operazioni fattibili. Si investe sulle opportunità, non sui problemi. Per quanto riguarda la Roma, servono risorse importanti. Negli ultimi tre anni (come ho spiegato in un’intervista al Sole24Ore) ho liquidato partecipazioni in diverse società per poter contare su un patrimonio più che consistente da destinare a nuovi investimenti.
Voglio precisare che si tratta di un capitale personale, non di società, di fondi o di altri veicoli societari. Comunque sia, le garantisco che il mio interesse nell’acquisto della Roma è innanzitutto da tifoso giallorosso: ma come imprenditore, ho l’obiettivo di far rendere l’investimento.
Follieri, deve ammettere che non è certamente il primo con queste motivazioni…
Ma il mio progetto è differente da quelli del passato. Innanzitutto perché non è tutto basato sullo stadio, ma al contrario sull’internazionalizzazione del brand. Roma è un’icona nel mondo, ed è straordinariamente amata soprattutto in Asia.
Se l’acquisto della Roma non andasse in porto, che cosa intende fare?
Continuerò a dedicarmi a tempo pieno al mercato delle terre rare, che sono minerali strategici per l’industria e l’alta tecnologia. Ho investito su questa attività per oltre un decennio, quando era un mercato semi-sconosciuto, di questi nuovi materiali, di questo. Oggi ho posizioni importanti su due metalli, in particolare: il rame in polvere, che trova applicazioni nell’industria militare, l’industria farmaceutica e l’industria pesante; il nickel, che viene utilizzato nei semiconduttori, nelle autovetture e nelle telecomunicazioni.
In dieci anni, ho accumulato nel complesso 120 tonnellate tra nickel e rame in polvere. Se si dà un valore anche approssimativo, parliamo di un patrimonio in terre rare tra i 200 e i 300 miliardi di euro.
Follieri, lei vive Londra, ha interessi in America è residente in Arabia Saudita e ha una base operativa a Ginevra: che cosa l’ha spinta a tornare sull’Italia.
Credo che il nuovo governo abbia portato comunque un cambiamento nelle aspettative sulla ripresa del Paese. Non solo in Italia, ma anche all’estero: per ora, bisogna aspettare e poi valutare i risultati.