La congiuntura economica globale, segnata dalla crisi post-pandemica e dal conflitto in Ucraina, ha rimesso al centro del dibattito la gestione delle risorse energetiche. L’impennata dei prezzi dei beni energetici ha conseguenze di vasta portata, non solo sull’economia, ma anche sull’ambiente e sulla società.
In questo scenario complesso, l’Unione Europea ribadisce con forza la centralità dell’efficienza energetica come chiave di volta per un futuro sostenibile. La Commissione europea ha infatti recentemente stabilito gli orientamenti per l’interpretazione (in sede di recepimento nell’ordinamento nazionale italiano) dell’articolo 3 della direttiva (UE) 2023/1791, che riguarda proprio il principio dell’efficienza energetica al primo posto.
La questione energetica è tutt’altro che univoca. Se da un lato l’urgenza di contrastare il cambiamento climatico impone una rapida decarbonizzazione della produzione energetica, dall’altro la volatilità dei mercati e l’impatto sociale delle fluttuazioni dei prezzi richiedono soluzioni che garantiscano la sicurezza e l’accessibilità energetica per tutti.
In questo contesto, l’energia si configura sempre più come un bene meritorio, ovvero un bene la cui disponibilità andrebbe garantita a tutti i cittadini a prescindere dalle loro possibilità economiche. Si fa strada l’idea del diritto all’energia come diritto fondamentale, che implica non solo una fornitura capillare e la diffusione di sistemi di autoproduzione, ma anche una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori.
L’efficienza energetica, ovvero la capacità di ottenere gli stessi risultati con un minore dispendio energetico, si pone come strumento strategico per rispondere a questa molteplicità di sfide. Migliorare l’efficienza significa ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, abbattere le emissioni di CO2 e rendere il sistema energetico più resiliente agli shock esterni. Ma significa anche ridurre i costi energetici per famiglie e imprese, contrastare la povertà energetica e migliorare la qualità della vita.
L’Unione Europea si è posta obiettivi ambiziosi in materia di efficienza energetica. Già nel 2020, l’obiettivo di ridurre del 20% i consumi energetici rispetto alle previsioni è stato raggiunto, sebbene con il contributo della congiuntura pandemica.
La nuova Direttiva sull’efficienza energetica (2023/1791), adottata nel settembre 2023, innalza ulteriormente l’asticella, fissando un obiettivo di riduzione dei consumi di energia finale a livello UE dell’11,7% entro il 2030.
La Direttiva rafforza il principio di “efficienza energetica al primo posto”, richiedendo agli Stati membri di dare priorità alle soluzioni di efficienza energetica in tutte le decisioni strategiche, di pianificazione e relative ai grandi investimenti, sia nel settore energetico che in quelli non energetici.
In particolare con la Raccomandazione (UE) 2024/2143, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 9 agosto 2024, la Commissione Europea fornisce agli Stati membri chiarimenti e orientamenti per l’applicazione pratica del principio di “efficienza energetica al primo posto” in sede di recepimento della Direttiva 2023/1791.
Oltre a tenere conto dell’efficienza strategica nelle decisioni strategiche, gli stati sono incoraggiati a introdurre meccanismi di monitoraggio efficaci per valutare l’impatto delle misure adottate, promuovere metodologie di analisi costi-benefici che tengano conto dei benefici economici, sociali e ambientali degli interventi di efficienza energetica. Ma anche a rimuovere gli ostacoli che impediscono la diffusione delle tecnologie e delle soluzioni più efficienti.
Per affrontare questa sfida, l’Unione Europea mette a disposizione ingenti risorse finanziarie, sia attraverso i fondi europei ordinari che con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Queste si traducono in bandi nazionali, comunitari ma anche regionali. Iniziative come il Bando Efficienza Energetica Regione Piemonte, che prevede la concessione di prestiti agevolati e finanziamenti a fondo perduto per imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, dimostrano impegno su più livelli per quanto concerne questo tema ormai fondamentale.
L’efficienza energetica si configura quindi come una priorità strategica per l’Unione Europea. Un impegno concreto su questo fronte è indispensabile non solo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche per costruire un’economia più competitiva, resiliente e socialmente inclusiva.