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La scoperta inquietante a Barco di Levico
Sabato scorso, la comunità di Barco di Levico è stata scossa dalla scoperta di quattro lupi morti. Le carcasse sono state rinvenute in prossimità della pista ciclabile, a nord del centro abitato, in una zona frequentata da escursionisti e ciclisti. La notizia ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità locali e degli esperti faunistici, che hanno avviato indagini per chiarire le cause di questo tragico evento.
Ipotesi di avvelenamento e indagini in corso
Secondo quanto riportato dalla Provincia autonoma di Trento, le analisi necessarie per stabilire le cause dei decessi sono state affidate all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Le prime ipotesi avanzate dal Corpo forestale suggeriscono che si possa trattare di avvelenamento. Questo scenario, se confermato, solleverebbe gravi interrogativi sulla sicurezza degli ecosistemi locali e sulla gestione della fauna selvatica.
Reazioni e preoccupazioni della comunità
Il sindaco di Levico Terme, Gianni Beretta, ha espresso la sua indignazione per l’accaduto, definendolo un evento “estremamente grave e inaccettabile”. Ha sottolineato che non è tollerabile gestire i grandi carnivori in questo modo e ha avvertito dei pericoli che l’uso di esche avvelenate comporta, non solo per i lupi, ma anche per gli esseri umani e gli animali domestici. La presenza di un branco di lupi nella zona era stata già segnalata, con episodi di predazione su animali selvatici, come una cerva, ma questo non giustifica in alcun modo atti di violenza nei confronti di queste creature.
Le autorità hanno già avviato una denuncia contro ignoti, nella speranza di identificare i responsabili di questo atto crudele. La situazione ha riacceso il dibattito sulla coesistenza tra uomini e grandi carnivori, evidenziando la necessità di strategie di gestione più efficaci e rispettose della fauna selvatica.