Beirut, 21 ott.
(askanews) – I bombardamenti israeliani su Tiro nel sud del Libano hanno distrutto una filiale di Al Qard Al Hassan, gruppo della finanza collegato a Hezbollah. L’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito “decine di siti e infrastrutture” sia nel sud del paese, sia nella capitale Beirut.
L’attacco israeliano sul Libano contro Hezbollah continua ormai quasi da un mese, con quasi 1500 persone morte e almeno settecentomila sfollati, mentre la diplomazia si dà da fare e in particolare è l’amministrazione Biden, a ormai due settimane dal voto per la Casa Bianca, a tirare quasi le somme del suo impegno in Medio Oriente e in Europa.
L’inviato speciale di Washington Amos Hochstein è a Beirut dove ha incontrato il premier ad interim Najib Mikati, e ha dichiarato che gli Stati Uniti vogliono che il conflitto abbia termine “il prima possibile”. Ma ha anche indicato la base per una possibile tregua.
Si tratta della risoluzione 1701 dell’ONU votata nel 2006 per porre fine al conflitto di quell’anno, che chiedeva fra l’altro il ritiro sia di Hezbollah che di Israele dal sud del Libano.
Tuttavia quel testo, ha detto Hochstein, è solo un punto di partenza, perché bisogna evitare che il conflitto divampi di nuovo fra un mese o uno o due anni. Come, non è chiaro.
La Lega Araba intanto riunita proprio in Libano chiede un cessate il fuoco immediato, il ritiro della forza israeliane, la fine degli assassinii mirati israeliani contro i leader hezbollah.
E intanto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è di nuovo in viaggio per l’ennesima navetta diplomatica in Medio Oriente, fra paesi arabi e Israele.
Obbiettivo, non solo la tregua in Libano, ma la drammatica situazione a Gaza dove si avvicinano i tredici mesi di guerra.
Queste sono immagini di morti e feriti oggi fra i palestinesi all’ospedale di al-Ahli a Gaza City. Le vittime a Gaza sono oltre 42.600 dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas in territorio israeliano che uccise oltre 1.200 persone; dei 251 ostaggi presi prigionieri quel giorno, 97 sono ancora a Gaza, di cui 34 già morti.
Ultimo fronte della diplomazia americana, è quello dell’Ucraina, dove il segretario alla Difesa Llyod Austin è oggi a incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per ribadire l’appoggio della Casa Bianca di Joe Biden alla lotta contro l’invasione russa.