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All’interno della Città del Vaticano si trova un’unica farmacia, nota come Farmacia Vaticana.
Farmacia molto antica, è nata nel 1874, che dal 1929 si trova in pianta stabile nel Palazzo Belvedere, nel cuore stesso del Vaticano. La farmacia ha orari di apertura standard e lo staff è ora composto da laici, anche se il direttore della farmacia è sempre stato un membro dei Fatebenefratelli. Nonostante l’apparente normalità, la Farmacia Vaticana ha delle norme molto rigide, molto più delle normali farmacie, per quanto riguarda i prodotti in vendita.
Farmacia del Vaticano prodotti
Innanzitutto, anche solo per poter entrare in farmacia, è necessario esibire la ricetta medica con allegato un documento d’identità.
In vendita si possono trovare i più comuni farmaci sul mercato, ma è esplicitamente vietata la vendita di qualsiasi prodotto contrario alla morale cattolica. In questa categoria di prodotti rientrano i profilattici, la pillola o altri metodi contraccettivi, nonché farmaci abortivi. Sono anche vietati farmaci contenenti sostanze stupefacenti, quali marijuana, ed è anche vietato il citrato di sildenafil, quello che viene comunemente chiamato viagra.
I prodotti di bellezza venduti nel Vaticano
Da qualche anno, anche se sembra molto strano, è inoltre possibile comprare all’interno della Farmacia Vaticana anche prodotti di bellezza e profumi. Il motivo di questa scelta è stato spiegato dallo stesso direttore della farmacia:
“Intanto perché, come si può vedere anche in Italia e negli altri Paesi, la farmacia si allarga sempre di più verso la vendita di prodotti per l’igiene del corpo, per la cura della persona.
Abbiamo pensato di offrire questo servizio anche ai frequentatori della nostra farmacia. Abbiamo così preso accordi con le diverse case di produzione. Loro inviano qui dei loro agenti addetti alla vendita diretta, ciascuno cura quella dei propri prodotti e naturalmente a prezzi inferiori rispetto al normale commercio. È un servizio che è stato molto apprezzato, per cui abbiamo pensato di renderlo migliore. Ma non smettiamo di fare in modo che nulla tolga alla tradizionale funzione della farmacia, cioè la vendita dei medicinali.
Di qui il progetto che stiamo realizzando”.
I prodotti esclusivi
Nella farmacia del Vaticano sono invece disponibili farmaci non ancora presenti sul mercato italiano, in quanto non ancora provvisti dell’approvazione del nostro Ministero della Salute.
Non essendo, ovviamente, soggetti costretti dalle limitazioni imposte in Italia possono vendere anche farmaci che qui da noi sono vietati. Quindi possono accedere direttamente a fornitori internazionali autorizzati alla commercializzazione di medicinali posti già in libera vendita nel mondo.
Medicinali che in Italia vengono immessi sul mercato magari sei o sette mesi dopo, a volte anche qualche anno più tardi. In questo modo sono in grado di acquisire medicinali già sperimentati positivamente negli Stati Uniti, per fare un esempio, che in Italia arriveranno magari solo fra qualche tempo, dopo l’avvenuta approvazione del Ministero della Salute. Un iter, questo, che da noi è necessario da seguire perchè il ministero preposto è l’unica autorità competente a rilasciare l’autorizzazione per l’utilizzo dei farmaci.
Cosa cambia rispetto al nostro paese?
In pratica non ci sono problemi legali di nessun tipo. Anche perchè i farmaci vengono venduti dietro presentazione di ricetta medica italiana non ripetibile e nella misura prescritta per la terapia. Oltretutto, cosa non sorprendente date le nostre leggi, il divieto che riguarda i farmaci non registrati in Italia ha limiti precisi. Non si riferisce alla loro libera circolazione, alla loro prescrizione o alla loro assunzione: riguarda solo la vendita.
Sarebbe la stessa cosa, ad esempio, se quel farmaco fosse acquistato in America. Se il turista italiano se lo portasse dietro, dagli Stati Uniti, in Italia e lo usasse regolarmente per curarsi, non ci sarebbe nessun tipo di problema. Il servizio che il nostro Paese rende con la sua legge è, in pratica, solo quello di portare qui la farmacia americana, sempre per restare allo stesso esempio.
Tuttavia, è anche vero che c’è un sistema di controllo efficiente: ogni persona che entra nella Farmacia Vaticana deve mostrare la ricetta al posto di guardia della Gendarmeria Vaticana, ovviamente con allegato un documento personale di riconoscimento, e ottenere poi un permesso d’ingresso.
Solo allora si ha il permesso di poter passare con i farmaci dietro. Naturalmente viene tutto accuratamente controllato e registrato sia all’entrata che all’uscita.
Farmacia vaticana prezzo
Un altro enorme vantaggio che ha è quello dei prezzi. La Farmacia Vaticana può vantare prezzi di vendita molto più bassi rispetto ai farmaci presenti sul mercato italiano: i medicinali costano mediamente il 12% in meno, per i prodotti da banco la differenza è del 20% mentre vitamine e integratori possono arrivare anche ad una riduzione del 25%.
In quanto al prezzo del medicinale in questione precisiamo che la Farmacia Vaticana non pratica sconti sui medicinali. Il minor costo deriva dal fatto che in Vaticano non si paga l’iva. In ogni caso si tratta di un risparmio enorme. Specialmente per le persone che si trovano in difficili condizioni economiche e che, di conseguenza, hanno problemi anche per curarsi.
Prodotti medicinali più richiesti
Uno dei farmaci più richiesti in assoluto, se non il più richiesto, è l’Hamolind, il prodotto per la cura di una fastidiosissima patologia che affligge migliaia di persone, ovvero le emorroidi.
Perché non è venduto in Italia anche se ci entra tramite questo sistema? Non si sa.
Tra i farmaci più richiesti segnaliamo la crema [amazon_textlink asin=’B018OSQ1T8′ text=’Calmurid ‘ template=’ProductLink’ store=’notizie.it-21′ marketplace=’IT’ link_id=’744531bf-2762-11e8-93b3-814a533f9eb8′]a base di Urea e Acido Salicilico
Farmaci abortivi in Vaticano
Uno dei pochi problemi della farmacia è l’assenza, e l’impedimento alla vendita, dei farmaci abortivi. Tempo fa, il giornale “La stampa” di Torino trattò di alcuni medicinali abortivi venduti nella farmacia del Vaticano. La risposta del direttore fu furente:
“In merito all’articolo apparso su La Stampa di giovedì 15 aprile 2010 a pagina 6 intitolato «Aborto express nella Farmacia Vaticana» vorrei innanzitutto esprimere indignazione di fronte ad una così palese distorsione dell’informazione data da un quotidiano un tempo prestigioso.”
Ma non fini lì: “La Farmacia Vaticana è aperta a tutti, ma certo non se ne «varca la soglia per abortire».
Per accedervi – se non si è cittadini o dipendenti del Vaticano – è sufficiente essere in possesso di una ricetta valida per l’acquisto di un farmaco. È vero che noi qui non chiediamo passaporti, ma lo fanno all’ingresso dello Stato dove, come a ogni frontiera, è necessario esibire un documento personale valido e dichiarare i motivi per cui si intende accedere.
Nel nostro caso bisogna esibire una ricetta. A noi incombe l’obbligo di controllarne poi la validità.
Non siamo tenuti però ad accertare se la persona che presenta la ricetta sia la stessa cui eventualmente è intestata. Inoltre non possiamo indagare sull’uso che si fa del medicinale regolarmente prescritto. Anche se fosse eventualmente diverso da quello per cui è stato messo in commercio, non possiamo accertare diagnosi e dosi che verranno assunte.”
L’utilizzo improprio dei farmaci anti-ulcera
In realtà non si trattava della vendita di farmaci abortivi, ma dell’utilizzo improprio di farmaci anti ulcera.
Anche su questo, ovviamente, il giornale fu redarguito. Il direttore concluse la sua sfuriata parlando di un altro estratto e attacco l’abilità del giornale di usare le sue fonti:
“Infine le «presunte file di immigrate per acquistare un farmaco nato come anti-ulcera». Ci auguriamo che non sia malafede, ma solo imperizia nel cercare notizie e fonti. Abbiamo a disposizione i dati sulla vendita del farmaco in questione: dal 24 aprile del 2009 ad oggi ne sono state vendute 17 confezioni, due delle quali dietro presentazione di ricette interne.
Dunque se quindici persone in un anno costituiscono «file di immigrate per acquistare…» allora vuol dire che siamo noi in malafede. Questo per onor del vero e per sottolineare la gravità dell’offesa che è stata recata alla nostra istituzione. È un’accusa infamante, che non ha fondamento alcuno. ”
Tutti gli aspetti del Vaticano
Un archivio disponibile con tutti i documenti della Santa Sede, contenente bilanci, relazioni finanziarie e altro relativo alle attività del Vaticano.
Una denuncia delle attività nascoste del vaticano, dagli anni Novanta ad oggi che evidenziano il coinvolgimento della Santa Sede in diverse questioni che hanno interessato la storia Italiana.
Il vaticano è un’esaltazione di tutte le opere facenti parte delle collezioni vaticane. Diviso in sezioni dedicate a musei e aree del vaticano, si descrive con accuratezza l’intero patrimonio culturale conservato in quei luoghi, attraverso immagini, informazioni relative ai dipinti e commenti di critici rinomati.
Come comprare online dalla farmacia del Vaticano
Forse non tutti sanno che nella Farmacia Vaticana, situata, come abbiamo già detto, presso il Palazzo del Belvedere a Città del Vaticano, esiste la possibilità di ordinare dei farmaci e di riceverli direttamente a casa tramite posta. Semplice e veloce.
Ricordate sempre che, per evitare errori o ritardi sull’invio dei farmaci, occorre seguire con attenzione questa procedura:
- Inviare via fax al numero +39 06 698 85426 (oppure all’indirizzo e-mail: spedizioni.farmacia@scv.va) la ricetta medica.
- Poi bisogna specificare il numero delle confezioni, il dosaggio prescritto e il formato che desiderate.
- Si deve allegare anche un indirizzo e un recapito telefonico dove effettuare la consegna.
Tenete conto che le spedizioni si effettuano soltanto in Italia (tranne Roma e Provincia) e possono essere spediti solo farmaci non in commercio in Italia. Non potete, insomma, comprare medicinali che vendono in Italia ad un prezzo inferiore. Per gli ordini successivi le cose si semplificano, basta che alleghiate alla richiesta il numero di codice cliente riportato nel documento di accompagnamento. Il pagamento può essere fatto in tre modi diversi:
• Col contrassegno. Ossia in contanti, pagando il corriere al momento della consegna.
• Con assegno circolare non trasferibile intestato a “Farmacia Vaticana” da consegnare al corriere, sempre quando vi consegna la merce.
• Con carta di credito Visa e Mastercard comunicando tutti i dati che servono nel caso.