Argomenti trattati
Per molti anni il diamante è stato considerato la pietra più dura del mondo, ma le ultime ricerche non lo confermerebbero…
In una storia di un vecchio numero di Topolino, i miliardari più facoltosi della Terra organizzano una spedizione su un pianeta sperduto per recuperare un minerale sconosciuto, 10 volte più duro del diamante. Zio Paperone alla fine ha ovviamente la meglio, riuscendo a prendere un campione della materia, ma una volta tornato sulla terra si accorge che la punta di un diamante terrestre, a contatto del minerale, si sbriciolava, e che quindi non esistevano né i mezzi né la tecnologia adeguata per poterlo tagliare e commercializzare.
Esiste un elemento più duro del diamante?
A scuola ci hanno sempre insegnato che il materiale più duro al mondo è il diamante ma se facciamo un piccolo sondaggio tra le ricerche dell’ultimo decennio, potremmo invece scoprire che non è esattamente così. Il progresso scientifico continua ad avanzare anche nel campo della geologia e nella ricerca di minerali sempre più resistenti e con caratteristiche tali da poterne fruire a livello commerciale.
In questo elenco, contenenti i 4 elementi più duri e resistenti della terra, il diamante si colloca al terzo posto, perdendo così il primato di pietra più resistente:
- Lonsdaelite
- Wurtzite (nitruro di boro)
- Diamante
- Borazone ( nitruro di boro cubico)
I 4 elementi nel dettaglio
Il primo elemento più duro sulla terra è la Lonsdaelite, poco diffuso in natura. Scoperta nel 2009 dal team scientifico dell’Università del Nevada in Las Vegas, presenta una struttura molecolare simile al diamante, ma altamente più resistente.
Dai vari test condotti all’Università, la Lonsdaelite superdura (così battezzata al momento della scoperta) presenta infatti un grado di resistenza di 152 Gigapascal (parametro usato per misurare la pressione degli elementi) , un risultato altamente superiore rispetto a quella del più famoso diamante.
Il secondo elemento più duro sulla terra, è il Nitruro di boro wurtzite, realizzato con gli stessi materiali del diamante ma con una struttura molecolare leggermente diversa. Scoperto nel 2009 dai ricercatori dell’Università di Shangai, il nitruro di boro sembra avere caratteristiche chimiche tali da renderlo il 18% più resistente e duro del diamante; purtroppo la rarità di tale elemento in natura e l’impossibilità di riprodurlo in laboratorio non gli consente di essere sfruttato scientificamente o commercializzato con profitto.
Sua Maestà il Diamante
Il terzo elemento è il Diamante, che tutti conosciamo proprio per il suo primato (ormai superato) di elemento più duro e resistente al mondo, ma soprattutto per il fascino che esercita sul pubblico femminile, che vede nel prezioso elemento il “sogno” di ogni donna. Nella gioielleria, il diamante viene classificato in base a criteri e caratteristiche ben precise, come il peso in carati, il colore, il grado di purezza (presenza o meno di impurità all’interno della pietra) e il taglio (brillante, princess, etc.), tutte caratteristiche che, unite alla nativa rarità dell’elemento, permettono di commercializzarlo come vero e proprio elemento di “lusso”.
Ma il diamante, oltre che nell’alta gioielleria, viene utilizzato anche in altri ambiti, specie nella ricerca idrogeologica, dove viene comunemente usato per la trivellazione di giacimenti petroliferi in ogni parte della crosta terrestre o per la perforazione dei metalli più duri già dagli anni ’50.
Il quarto elemento
Esiste un materiale però, che ha preso il posto del diamante come alternativa più economica, e quindi commercialmente più fruibile, il quarto elemento della lista, il Borazone (o nitruro di boro cubico).
Da sempre conosciuto come alternativa economica al diamante e utilizzato comunemente per applicazioni e processi industriali nei più svariati campi per via della sua riproducibilità in laboratorio, (a differenza degli altri 3, presenti solo in natura), il borazone fu prodotto per la prima volta nel 1957 dal chimico Robert H. Wentorf su commissione del colosso mondiale General Electric Company. Il borazone è uno dei pochi elementi in grado di incidere il diamante; viene soventemente usato per la modellazione e costruzione di strumenti e arnesi di medio-grande taglio, per via della sua resistenza alle alte temperature (oltre i 2000°, contro gli 850 del diamante) e in gioielleria, per la progettazione e il taglio di diamanti ed altri minerali pregiati.
Ricerca mineraria e modernizzazione industriale
Abbiamo quindi sfatato la leggenda metropolitana sulla durezza del diamante, finito al terzo posto dopo anni di primato; è necessario notare che la ricerca scientifica in campo minerario è sempre all’opera e che non sarebbe strano se a breve si scoprisse un altro elemento con caratteristiche di durezza e resistenza superiori alle 4 citate. Al giorno d’oggi la localizzazione mineraria infatti riesce a vantare tecnologie di ricerca di tutto rispetto, dall’uso dei satelliti per la localizzazione di giacimenti in mare o nel fondo della crosta terrestre, al telerilevamento dei processi sismici.D’altra parte, invece, i maggiori colossi mondiali dell’industria come il Giappone, pur non avendo giacimenti minerari consistenti, implementano sempre più i processi di trattamento dei metalli, permettendo di sbaragliare la concorrenza raffinando direttamente materie prime come il selenio, grandemente utilizzato nell’hi-tech.