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Quando si parla di dichiarazione dei redditi, la situazione appare sempre un po’ confusa.
I metodi per dichiarare il proprio ricavo annuale sono diversi ed è bene rivolgersi a un commercialista per capire quale sia quello corretto per le proprie esigenze. La comunicazione al Ministero delle proprie entrate è necessaria al fine di calcolare le imposte da corrispondere al fisco. Ma quali sono i modelli principali? Come si fa a capire a quanto ammonti la tassazione che dobbiamo corrispondere in base al nostro reddito? Solitamente si parla di due tipi di dichiarazione, il modello 770 e il modello 730.
Scopriamone le differenze e i diversi ambiti di impiego.
La dichiarazione dei redditi
La dichiarazione dei redditi è il documento che attesta le entrate in termini economici di un contribuente. Per poter versare le imposte dovute è necessario compilare un modello di imposte specifico. Dunque, una volta comunicato il proprio reddito, viene valutato il valore imponibile e le aliquote fiscali da applicare per avere un risultato chiaro dell’imposta. Le aliquote sono la percentuale di tassazione da applicare alla base imponibile per calcolare la tassazione.
Il valore di tale imposta è definito dalla legge. Per fare la propria dichiarazione dei redditi è bene rivolgersi a un commercialista che vi aiuterà a destreggiarvi nella selva finanziaria. Intanto, ecco qual è la differenza tra il modello 730 e il modello 770 e a quali enti o persone vengono richiesti.
Il modello 770
In tema di dichiarazione dei redditi, è meglio avere le idee chiare. Fugare subito ogni dubbio riguardo al modo di procedere è utile per evitare di farsi prendere dal panico.
Il concetto fondamentale per capire a chi si rivolge un modello di compilazione delle imposte è individuare di quale tipo di contribuente si stia parlando. Il modello 770 è la dichiarazione dei redditi di un’impresa. Non è rivolta, dunque, ai singoli contribuenti ma solo ed esclusivamente alle aziende. O meglio, è la dichiarazione delle ritenute fiscali effettuate sulle somme corrisposte durate l’anno. Il modello 770, per la precisione, consente di trasmettere all’Agenzia delle Entrate le ritenute sui vari tipi di reddito operate dal sostituto d’imposta.
Il modello 730
L’altro modello, più diffuso e conosciuto, è il 730. Il modello 730, che molti conoscono ed utilizzano, è la dichiarazione dei redditi più semplice. La sua semplicità di compilazione è dovuta al fatto che si rivolge a tutti coloro che svolgono un lavoro dipendente. Viene effettuata, infatti, solo da chi svolge, appunto, un lavoro dipendente oppure da chi è titolare di pensione e non produce altri tipi di reddito. Con il 730 l’addebito o il rimborso dell’imposta avvengono direttamente in busta paga, e il datore di lavoro è il sostituto d’imposta.
In questo caso, dunque, il contribuente non ha calcoli da fare o dichiarazioni da presentare.