Nuove violenze in Bangladesh: gli scontri tra polizia e manifestanti antigovernativi hanno fatto nuovamente notizia. Le proteste, iniziate per contestare le regole di assunzione nella pubblica amministrazione ritenute discriminatorie, sono sfociate in un conflitto aperto con le autorità. Dal 16 luglio, i confronti hanno causato oltre 280 morti e più di 400 feriti.
Proteste in Bangladesh: annunciata campagna di disobbedienza civile
I leader dei movimenti studenteschi hanno annunciato una campagna di disobbedienza civile, esigendo le dimissioni della premier Sheikh Hasina, 76 anni, in carica dal 2009. Le proteste si svolgono in un Paese musulmano con circa 170 milioni di abitanti.
La situazione potrebbe peggiorare
Il 5 agosto potrebbe esserci un’ulteriore escalation, poiché gli studenti hanno annunciato una marcia verso la capitale, Dacca. La risposta violenta della polizia, ormai abituale nelle ultime settimane, rischia di portare a un nuovo bagno di sangue.
Il sistema delle quote
Il sistema delle quote prevede che il 30% dei posti nel settore pubblico siano riservati ai familiari dei veterani della Guerra di Liberazione del 1971. L’opposizione afferma che questo sistema favorisce i sostenitori della premier, il cui partito, la Lega Awami, guidò il Movimento indipendentista. Ultimamente, le proteste sono diventate sempre più violente, con blocchi su strade, autostrade e linee ferroviarie. In risposta, il governo ha ordinato la chiusura di tutte le scuole e università.