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Proteste a Napoli: il processo contro i disoccupati e la lotta per i diritti

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Un corteo di protesta a Napoli per sostenere i disoccupati in un processo controverso.

Il corteo di protesta a Napoli

Oggi, Napoli è stata teatro di un corteo di protesta che ha visto la partecipazione di centinaia di disoccupati e attivisti. Il corteo si dirige verso l’aula bunker del Carcere di Poggioreale, dove ha inizio un processo che coinvolge 43 persone, tra cui membri del Disoccupati 7 Novembre e del Cantiere167 Scampia, oltre a militanti del SI Cobas e del Laboratorio Politico Iskra. Questa mobilitazione è una risposta diretta a un sistema che sembra ignorare le esigenze dei più vulnerabili.

Le accuse e le motivazioni

Secondo gli attivisti, l’indagine che ha portato a questo processo è il risultato di un accorpamento di nove manifestazioni distinte, avvenute nel corso di tre mesi di mobilitazione straordinaria. Queste manifestazioni sono state indette in risposta alla fuga delle istituzioni e ai continui rinvii dei tavoli d’incontro, necessari per risolvere una vertenza che dura da quasi dieci anni. Gli attivisti denunciano che la Procura, pur non equiparando esplicitamente la lotta dei disoccupati a un’associazione per delinquere, sta utilizzando questa strategia per aumentare la gravità delle accuse.

Un attacco alla lotta per i diritti

Il messaggio degli attivisti è chiaro: l’obiettivo dello Stato è quello di dividere le lotte proletarie, creando una barriera tra lavoratori e disoccupati. Questo tentativo di marginalizzazione è visto come un attacco a un’esperienza di lotta e di emancipazione, che ha coinvolto centinaia di uomini e donne. Questi attivisti non solo rivendicano salario e lavoro utile, ma hanno anche avviato percorsi di formazione per oltre 600 disoccupati, contribuendo così a un reale cambiamento sociale.

La protesta di oggi non è solo un evento isolato, ma rappresenta una parte di un movimento più ampio che cerca di affrontare le ingiustizie sociali e le difficoltà economiche che colpiscono i segmenti più vulnerabili della popolazione. La lotta per i diritti dei disoccupati è una battaglia per la dignità e il riconoscimento, e il corteo di oggi è un chiaro segnale che queste persone non si arrenderanno facilmente.