Protesta dei trattori: le ragioni del dissenso

Al centro della protesta dei trattori troviamo l'aumento dei costi, la concorrenza sleale, la guerra in Ucraina e la lotta al Green Deal europeo

La protesta dei trattori, dopo aver paralizzato l’Europa e alcuni caselli delle autostrade italiane, arriva a Roma.

Ecco alcune delle rivendicazioni fatte dagli agricoltori.

Lotta al Green Deal europeo

Gli agricoltori guardano con scetticismo ad alcune misure adottate dall’Unione Europea pensate per rendere maggiormente sostenibile il settore agroalimentare. Tra queste, l’obbligo delle rotazioni delle colture (per permettere ai terreni di riposare) e l’obbligo di ridurre l’uso di fertilizzanti di almeno il 20%.

Aumento dei costi e concorrenza

Un’altra causa di protesta è l’aumento dei costi del prezzo del gasolio in seguito alla crisi energetica.

Non solo, anche la concorrenza sleale dei prodotti non comunitari è dibattuta. In particolare, nel centro del mirino, vi è il trattato UE-Mercosur, un patto di libero scambio tra l’Unione Europea e alcuni Paesi latinoamericani.

La guerra in Ucraina

Infine anche la guerra in Ucraina incide sul lavoro degli agricoltori e l’importazione di alcune merci.

Gli agricoltori denunciano infatti che produrre alcuni prodotti, come il pollo, in Ucraina, costa la metà rispetto ad alcuni Paesi europei, tra cui la Francia. La partita non è equa, dal momento che le aziende agricole ucraine in media misurano circa mille ettari, mentre gli equivalenti europei solo 41.