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Una protesta simbolica in piazza Scala
Il consigliere comunale di Azione, Daniele Nahum, ha scelto una modalità provocatoria per esprimere il suo dissenso nei confronti del decreto sicurezza, fumando uno spinello di cannabis light in piazza Scala, a Milano. Questa azione non è solo un gesto di ribellione, ma un chiaro messaggio al governo italiano, in particolare al premier Giorgia Meloni e al ministro Matteo Salvini.
Nahum ha sottolineato come il provvedimento possa mettere a rischio oltre 22.000 posti di lavoro e danneggiare l’economia di un settore già in difficoltà.
Le conseguenze del decreto sicurezza
Secondo il consigliere, il decreto non solo penalizza i negozi che vendono cannabis light, ma favorisce anche le organizzazioni mafiose, trasformando imprenditori rispettabili in criminali. “Da oggi, chi lavora onestamente sarà considerato alla stregua di Pablo Escobar”, ha affermato Nahum, evidenziando l’assurdità di una legge che, a suo avviso, colpisce chi produce e vende in modo legale. La sua posizione è chiara: il governo deve rivedere la propria posizione e ascoltare le richieste di chi opera nel settore.
Legalizzazione della cannabis: un tema di attualità
La questione della legalizzazione della cannabis è tornata prepotentemente al centro del dibattito pubblico. Nahum, già sostenitore della legalizzazione, ha ribadito la sua convinzione che la cannabis sia meno dannosa per la salute rispetto ad altre sostanze legali, come il vino. “È tempo di legalizzare la cannabis in generale”, ha dichiarato, sottolineando l’ipocrisia di un governo che si piega agli interessi del settore vinicolo mentre penalizza un altro settore. In questo contesto, il consigliere ha annunciato l’intenzione di organizzare gli Stati Generali della Cannabis, un evento volto a riunire imprenditori e sostenitori della legalizzazione per discutere le problematiche del settore.
Un futuro incerto per il settore della cannabis
La protesta di Nahum non è solo un atto simbolico, ma un grido d’allerta per un settore che rischia di essere soffocato da leggi restrittive. “La follia di questa legge ingrosserà la mafia e le carceri che esploderanno”, ha avvertito, evidenziando le conseguenze sociali ed economiche di un provvedimento che, a suo avviso, non tiene conto della realtà. Con un panorama politico in continua evoluzione, la legalizzazione della cannabis potrebbe diventare un tema centrale nei prossimi mesi, con la speranza che il governo ascolti le voci di chi lavora in questo settore e prenda decisioni più equilibrate.