Roma, 27 gen. (Adnkronos/Labitalia) – La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica, a cui ha partecipato l’Istituto nazionale tributaristi (Int), sulla strategia volta a promuovere la circolazione delle prestazioni di servizi e delle merci a livello transfrontaliero. La UE si adopererà per garantire la piena attuazione delle norme esistenti, eliminare gli ostacoli normativi e amministrativi esistenti ed evitare che ne sorgano di nuovi. L’Int, nella nota depositata nel portale di consultazione, per mano del suo presidente Riccardo Alemanno, ha scritto: "non possiamo che essere totalmente d’accordo, poiché ogni limitazione e/o riserva, salvo necessità di effettivo pubblico interesse, vanno a detrimento della concorrenza e della libera circolazione di beni e di servizi, creando un aggravio di costi ai cittadini consumatori. Per cui ben venga una strategia di promozione della circolazione dei servizi professionali a livello transfrontaliero, come programmato dalla Commissione Europea, a cui auspichiamo che tutti gli Stati membri si attengano rigorosamente".
La volontà della Commissione Europea espressa nella strategia annunciata, diventa un ulteriore supporto all’ iniziativa dell’Istituto Nazionale Tributaristi che prima con eurodeputati, ora con parlamentari nazionali, sta promuovendo una serie di incontri volti a evidenziare i rischi derivanti da riforme di attuali normative di categorie professionali, che ambiscono a monopolizzare aree operative libere e /o condivise con altre professionalità, sia associative ex lege 4/2013 che ordinistiche.
Il documento dell’Int, infatti, si è soffermato in particolar modo sui servizi professionali come si evince dallo stralcio che segue: "nello specifico vogliamo puntualizzare alcuni concetti e anomalie nell’ambito delle prestazioni di servizi, in particolare per quelli del settore contabile e della consulenza economico-tributaria. I servizi in ambito contabile erano già stati oggetto di precedente raccomandazione e più precisamente nell’anno 2017, con relativa consultazione pubblica a cui l’Istituto scrivente aveva partecipato evidenziando già in allora come in tale settore i servizi professionali rientrassero nella libera attività, anche in Italia, e che questo favoriva evidentemente la circolazione e la concorrenza in ambito UE".
"Dobbiamo evidenziare – precisa – come in alcuni Paesi dell’Unione vi siano tentativi di monopolizzare, da parte di talune categorie, i servizi e la consulenza professionale in ambito contabile, amministrativo e tributario, in particolare in Italia dove l’attribuzione di nuove funzioni nel settore e/o le riforme di albi professionali di settore rappresentano l’esatto contrario di quanto indicato nella raccomandazione oggetto di consultazione pubblica. La creazione, da parte di un Paese membro, di attività e/o funzioni riservate in ambito contabile che riguarda adempimenti che il contribuente può svolgere direttamente o delegare a persona di sua fiducia, crea un grave ostacolo non solo all’interno del territorio nazionale, ma impedisce la circolazione e lo stabilimento di figure professionali nei Paesi membri. Ciò è stato ribadito alla Commissione europea dalla Corte dei Conti europea nella relazione speciale del 2024, in cui ha stigmatizzato l’eccesso, in ambito UE, di regolamentazione e di riserve professionali che oltre a ledere la concorrenza, rendono difficile, se non impossibile, la circolazione dei professionisti europei tra uno Stato e l’altro".
"E’ necessario quindi – avverte il presidente Alemanno – per evitare ulteriori riserve in ambito professionale che creerebbero un regime di monopolio, evidentemente deleterio per i cittadini consumatori e per le altre categorie professionali, un controllo dell’applicazione negli Stati Membri della direttiva (UE) 2018/958 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 giugno 2018, relativa a un test di proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione delle professioni o di modifiche di quelle già esistenti, direttiva recepita integralmente dallo Stato italiano con il decreto Legislativo 16 ottobre 2020, numero 142".
"Per la circolazione delle prestazioni di servizi in ambito comunitario – continua – è indispensabile un equilibrio tra attività regolamentate e attività libere (in Italia già rappresentato dal sistema duale che norma il settore professionale ovvero quello ordinistico e quello associativo previsto dalla Legge n. 4 del 2013, recentemente oggetto di sentenza del Consiglio di Stato che ha ribadito la legittimità delle Associazioni di rappresentanza professionale e della loro compatibilità con la contestuale presenza di ordini professionali)".