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Roma, profanata la tomba di Enrico Berlinguer: terza volta in due mesi

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La tomba dell'ex segretario del Pci, Enrico Berlinguer, è stata profanata nel cimitero di Prima Porta

In queste ore è arrivata la nuova denuncia della famiglia, con un post pubblicato sui social, i figli Bianca, Maria, Marco e Laura, hanno raccontato il nuovo attacco sulla tomba del papà, Enrico Berlinguer, profanata per la terza volta in pochi mesi.

Le parole dei figli sui social

Per la terza volta, nell’arco di due mesi, la tomba di Enrico Berlinguer è stata profanata nel cimitero di Prima Porta: sei giorni dopo l’anniversario della sua morte.

“L’azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico. Ci auguriamo che vengano adottate le necessarie misure per evitare ulteriori oltraggi”.

Questa la denuncia di Bianca Berlinguer, che si fa portavoce degli altri fratelli. Attualmente sono in corso le indagini della Digos per risalire al colpevole: al vaglio eventuali immagini delle telecamere di videosorveglianza nell’area.

La vicinanza dei politici alla famiglia Berlinguer

Nicola Fratoianni, dell’Alleanza Verdi Sinistra, è intervenuto nell’immediato sulla vicenda, denunciando a gran voce gli atti vandalici:

“Possibile che nessuno abbia fatto in modo che questo scempio non si ripetesse? Ora, perché non succeda più e i responsabili siano individuati e puniti, ci aspettiamo che le autorità si attivino immediatamente”.

A tal proposito, Fratoianni non intende fermare il suo sostegno alla famiglia, presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno.

Solidarietà anche dalla Camera dei deputati, Fontana ha espresso vicinanza nei confronti dei familiari di Berlinguer:

“Condanno con fermezza l’ennesimo, grave gesto a danno della tomba di Enrico Berlinguer, al cimitero di Prima Porta”

Il sostegno arriva, inoltre, dal presidente della Commissione Cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone. In questo caso viene sottolineato il clima di odio e violenza che continua a perseverare a Roma e in tutta Italia.