Processo per omicidio di Giulia Tramontano: disposta perizia psichiatrica per Alessandro Impagnatiello

Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano è stato sottoposto a una perizia psichiatrica

Continua il processo ad Alessandro Impagnatiello, il 31enne imputato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto nei confronti della fidanzata Giulia Tramontano: novità nelle indagini, la Corte d’Assise di Milano ha disposto la perizia psichiatrica.

Perizia psichiatrica per Alessandro Impagnatiello

La Corte d’Assise, presieduta da Antonella Bertoja, ha disposto la perizia psichiatrica nei confronti dell’uomo che ha ucciso il 27 maggio 2023 la compagna Giulia Tramontano e il bambino che portava in grembo da sette mesi, Thiago, che sarebbe dovuto nascere a luglio. I giudici si sono riservati di nominare i periti e hanno rinviato al 27 giugno per l’incarico.

Secondo i consulenti psichiatrici di parte è emerso il profilo di un uomo con importanti disturbi narcisistici, ossessivi, paranoidei:

“Un ‘maschio’ che si sente onnipotente con in pugno la quotidianità di due donne e che si è trovato improvvisamente a essere un maschio fragile, in balia delle due, delle loro rivelazioni e infine da loro scoperto nelle sue bugie a raffica e nelle sue manipolazioni”.

La confessione del tradimento

All’udienza precedente aveva risposto alle domande parlando per oltre cinque ore, ricostruendo gli ultimi mesi della sua relazione con Giulia. Impagnatiello, oggi in aula racconta la confessione del tradimento, rispondendo alla domanda su come mai intorno a metà gennaio 2023 avesse per la prima volta raccontato della relazione parallela. In questa occasione l’uomo ha rivelato:

“Essere così superficiale da andare a confessare la relazione parallela alla mia compagna in gravidanza era l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo. Non sono pazzo, ci ho sperato, ma non penso di esserlo“.

Impagnatiello e le 37 coltellate

Impagnatiello, rispondendo al pm Alessia Menegazzo ha confessato, inoltre, i sentimenti vissuti dopo aver scoperto il numero delle coltellate, 37 rispetto ai tre colpi da lui ammessi dopo il fermo:

“Quando sono venuto a conoscenza in carcere da un servizio in televisione di averle dato 37 coltellate, una cosa che feci automaticamente fu mimare il gesto della mano per 37 volte. Non che ci sia un numero corretto, però è una cifra spaventosa, soffocante”.