La ragazza aveva accusato Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5s, e altri ragazzi di uno stupro di gruppo che sarebbe avvenuto nell’estate del 2019.
La giovane ha testimoniato in 4 udienze diverse e a lei sono state rivolte un totale di circa 1.400 domande. In tanti questiti si è scesi molto nei dettagli e la questione ha creato una polemica.
Processo Ciro Grillo, le domande alla ragazza: il tema della colpevolizzazione
La polemica è legata al tema della colpevolizzazione della vittima. È davvero necessario scendere così nei dettagli sulla dinamica di uno stupro? Una domanda a cui è difficile rispondere e che in tanti si erano già posti nei mesi passati, sempre a riguardo del caso Ciro Grillo.
Nelle scorse ore, si era svolta la penultima udienza di esame della teste e ‘La Stampa’ ha fatto un riassunto di alcune delle domande che sono state poste a Silvia. “Perché era rannicchiata?” – “Quando l’imputato si è infilato nel suo letto era a destra o a sinistra?” -” È entrato proprio dentro il lenzuolo?” – “Come respirava in quel momento?” – “Poteva respirare dalla bocca?” – “Perché non si è mai chiusa in bagno?” – “Ha indossato tuta, calze e mutande? Il reggiseno lo aveva?“.
Questi sono solo alcuni dei quesiti a cui la 23enne si è trovata a rispondere.
Processo Ciro Grillo, le domande alla ragazza: le risposte
La giovane ha spiegato di non ricordarsi molto, perché in quel momento era svenuta e, a causa dell’alcol ingerito, non era risucita a difendersi in nessun modo. La giovane ha, però, la consapevolezza di essere finita in balia non solo di Grillo, ma anche degli altri presenti: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.