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Primo Maggio, Conte e Schlein intervengono a Portella della Ginestra

Conte Schlein Portella della Ginestra

Conte e Schlein hanno scelto di intervenire a Portella della Ginestra, luogo simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori e teatro di una terribile strage.

Il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte e la segretaria del PD, Elly Schlein hanno scelto di parlare di lavoro e diritti da un luogo simbolo e quanto mai carico di significato. La CGIL ha promosso una manifestazione che si è svolta a Portella della Ginestra, località del comune di Piana degli Albanesi (provincia di Palermo) dove il primo maggio del 1947 si consumò un eccidio nel quale persero la vita undici persone e rimasero ferite 27 persone. Al centro della riflessione dei due leader la battaglia per i diritti per i lavoratori.

Conte e Schlein, l’intervento dei due leader da Portella della Ginestra

La segretaria del Partito Democratico, Schlein ha toccato nel suo intervento temi di rilievo a cominciare dal salario minimo, passando per la precarietà che impedisce alle persone di poter costruire un futuro: “Oggi è una giornata di lotta al fianco di lavoratrici e lavoratori che vogliono migliorare le loro condizioni materiali che sono peggiorate in quest’anno a causa delle scelte fatte dal governo Meloni che esattamente un anno fa sceglieva di aumentare la precarietà in Italia. In barba a tantissime persone, giovani e donne, che hanno contratti di un mese, non sanno se ce l’avranno il giorno dopo e quindi non possono costruirsi un futuro o una famiglia se lo vogliono fare”.

Conte disposto a firmare un referendum sul Jobs Act

Giuseppe Conte ha invece parlato della portata storica di Portella della Ginestra che rappresenta un punto di partenza per poter parlare di dignità del lavoro come strumento contro ogni forma di oppressione. Il presidente del Movimento Cinque Stelle si è infine detto disponibile a firmare un referendum sul Jobs Act: “Noi riteniamo che oggi che è il 1° maggio debba essere la Festa dei Lavoratori ma non dei lavoratori sottopagati, poveri e precari. Dignità del lavoro vuole dire avere un lavoro che dà soddisfazione, che consenta di poter curare gli interessi personali, la vita personale, e consenta la giusta retribuzione. Lavoro che non sia nero, sottopagato. Tutti devono avere opportunità di lavoro, dobbiamo pensare a chi non ha lavoro e vorrebbe averlo”.