Sono stati arrestati alcuni dei postini che recapitavano i pizzini del boss Raccuglia, il numero uno di Cosa Nostra per la provincia di Palermo, vero unico referente di Matteo Messina Denaro, considerato al momento l’unico capo di Cosa Nostra ancora in libertà. Li chiamavano “pillole”, per certe consegne i pizzini venivano lanciati dai ponti e raccolti da uomini di fiducia, insospettabili lavoratori che nel weekend diventavano postini di una delle organizzazioni malavitose più potenti al mondo. La scelta di cambiare la terminologia all’interno di Cosa Nostra è stata avviata da tempo, come dimostrano le intercettazioni del boss Liga, dove i cosiddetti “uomini d’onore” diventano “angeli custodi”, oppure i “pizzini” diventano “pillole. Mario Salvatore Tafuri, titolare della Tafuri Costruzioni e gestore dell’impiano Co. edil. cem, Giuseppe Campanella, impiegato al comune di Salaparuta, Giacomo Bentivegna, impiegato della Co. edil. cem, Girolamo Liotta, imprenditore edile, Marco Lipari, imprenditore agricolo e impiegato del 118 e Nino Sciortino, agricoltore di Camporeale sono i postini arrestati nell’operazione coordinata dai pm Francesco Del Bene e Roberta Buzzolani.
Sentite le intercettazioni in cui si parla delle “pillole” da consegnare