Una bambina di 10 anni si è presentata a scuola con il niqāb, un velo scuro che copre il corpo della donna interamente, lasciando spazio solo per gli occhi.
La maestra in classe ha fatto scoprire il volto della bambina.
L’intervento della maestra
La bambina di 10 anni, immigrata di seconda generazione, si è presentata nella sua classe di quarta elementare coperta dal niqāb. La maestra le ha chiesto allora di scoprire il volto, cosa che la bambina ha fatto e da quel giorno si è sempre presentata a scuola a volto scoperto.
L’intervento di Dreosto, senatore della Lega
Sulla questione è intervenuto il senatore e segretario della Lega Marco Dreosto affermando: “Quanto accaduto a Pordenone è un fatto inaccettabile. Obbligare una bambina di 10 anni ad andare a scuola con l’intero volto coperto, tranne gli occhi, contravviene alle più basilari regole del vivere comune, dei diritti fondamentali dei bambini e dell’identità femminile.
Una cosa è la libertà religiosa, un’altra invece è il fondamentalismo religioso imposto su bambine innocenti”, ha scritto in un comunicato. “Dopo questo e altri casi, penso sia arrivato il momento che anche l’Italia prenda iniziative per vietare il niqāb a scuola e nei luoghi pubblici, per il rispetto dei diritti delle donne e per la sicurezza pubblica. Ricordo come Francia e Belgio abbiano vietato il niqāb nei luoghi pubblici e anche l’Egitto, Paese mussulmano, ne abbia vietato l’uso a scuola.
Presenterò un’iniziativa in Parlamento in questo senso il prima possibile.”