Roma, 18 mag.
(Adnkronos) – “Oggi a Messina si è svolta una straordinaria mobilitazione che non riguarda solo calabresi e siciliani, ma coinvolge tutta l'Italia. Sul tema del ponte sullo Stretto di Messina, c’è un ampio dissenso anche tra elettrici ed elettori di destra. 14 miliardi di euro di soldi pubblici vengono gestiti come una questione privata dal ministro Salvini, con l’appoggio della Premier Meloni. Nel frattempo, a me, che sono un parlamentare della Repubblica, vengono continuamente negati documenti fondamentali".
Cosí a margine della manifestazione No Ponte in corso a Messina, Angelo Bonelli, deputato di Verdi e Sinistra.
“C’è una domanda rivolta ripetutamente al Governo e all’AD della società Stretto di Messina, ancora senza risposta: quale sarà l’organismo tecnico dello Stato che validerà il progetto del ponte? Sarà il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il cui parere è obbligatorio per legge? La risposta che mi è stata data è che questo parere è già stato dato, ma risale al 10 ottobre 1997, ovvero 27 anni fa.
Stanno trasformando questa operazione in un bancomat di Stato, recuperando una vecchia gara e utilizzando un progetto vecchio di 27 anni”.
“A chi mi chiama ‘Angelo degli esposti’ rispondo che, di fronte a un progetto così vecchio e a una gara fatta 20 anni fa, alla negazione di documenti fondamentali e alle contestazioni tecnico-scientifiche di esperti che sostengono che un ponte a campata unica di 3300 metri è insostenibile, il ricorso all'autorità giudiziaria è inevitabile.
Cosa che farò, per la terza volta, la settimana prossima. Mentre Giorgetti taglia risorse, come gli ecobonus, e si appresta a fare una finanziaria che taglierà 12 miliardi di euro alla spesa pubblica, 14 miliardi di euro di soldi pubblici vengono destinati a un'opera che non è la priorità del sud, che invece avrebbe bisogno di investimenti in sanità, trasporti e scuola. Se ci fosse un referendum sul ponte, oltre il 70% degli italiani direbbe di no".