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Pomeriggio 5, tensione tra Branchetti e Cecchi Paone: "Situazione congelata"

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Pomeriggio 5, tensione tra Simona Branchetti e Alessandro Cecchi Paone: di mezzo c'è Gisella Cardia.

Tensione nello studio di Pomeriggio 5. La conduttrice Simona Branchetti si è vista costretta ad intervenire per riportare la calma con Alessandro Cecchi Paone. Il motivo di tanto caos? La finta veggente di Trevignano.

Pomeriggio 5: tensione tra Branchetti e Cecchi Paone

Durante l’ultima puntata di Pomeriggio 5, la conduttrice Simona Branchetti è tornata a parlare di Gisella Cardia, la finta veggente di Trevignano. Presenti in studio Alessandro Cecchi Paone, da sempre accusatore della santona, e l’avvocato della donna, Solange Marchignoli. Il giornalista è subito partito all’attacco, facendo notare che la Cardia è stata condannata in primo grado per bancarotta.

Le accuse di Cecchi Paone a Gisella Cardia

L’intervento di Cecchi Paone a Pomeriggio 5 è stato inappuntabile. Alessandro ha descritto in modo chiaro e netto la posizione di Gisella Cardia. Ha dichiarato:

“C’è una pregressa condanna in primo grado per bancarotta e questo è agli atti! Questo non c’entra? (…) E non mi fido di chi sfrutta la buona fede di chi vuole credere dà dei soldi. Mi faccia finire! Qui c’è un giro di soldi, come dimostra la denuncia. Poi c’è l’aspetto ridicolo della moltiplicazione della pizza, ma come si può prenderla su serio questa donna? Blasfemo! (…) Come si permette questa, che è stata condannata per bancarotta, di dire che ha fatto la stessa cosa che ha fatto Gesù?!”.

Pomeriggio 5: Branchetti costretta ad intervenire

L’avvocato di Gisella Cardia, ovviamente, ha preso le difese della sua assistita, sostenendo che ha “milioni” di seguaci e un solo nemico: Luigi Avella. Il legale, anche se ha fatto il suo lavoro, ha detto soltanto bugie. E’ a questo punto che Cecchi Paone ha perso le staffe e la Marchignoli gli ha tenuto testa. La Branchetti, quando Alessandro ha tirato in ballo la Guardia di Finanza, non ha potuto fare altro che intervenire per riportare la calma:

“Va bene, diciamo che la situazione è congelata e i confini sono labili, quindi andiamo avanti“.