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Negli otto anni al potere del partito nazionalista e populista, Diritto e giustizia, uscito sconfitto alle ultime elezioni, c’è stata una riduzione dei diritti riproduttivi delle donne in Polonia.
Il diritto all’aborto in Polonia
In campagna elettorale l’alleanza filoeuropea aveva promesso di ripristinare il diritto all’aborto, che oggi è ammesso solo in caso di stupro, incesto o grave rischio per la salute della gestante.
La proposta dell’attuale primo ministro Donald Tusk in campagna elettorale
In campagna elettorale l’attuale primo ministro Donald Tusk, che guida l’alleanza centrista Coalizione civica, aveva promesso la reintroduzione del diritto all’aborto, ma la discussione in parlamento, avvenuta nella giornata di ieri, ha già mostrato le prime divisioni all’interno della coalizione e non sarà facile arrivare a un accordo.
La proposta di legge sull’aborto in Polonia
Coalizione civica ha presentato un progetto di legge che prevede la liberalizzazione dell’aborto fino alla 12esima settimana di gravidanza, ma prevede anche che l’aborto venga consentito oltre il limite temporale delle 12 settimane se la gravidanza mette a rischio la vita o la salute della donna, compresa quella mentale: se esiste cioè il il sospetto che la gravidanza sia la conseguenza di un reato, o se al feto vengono diagnosticate delle malformazioni.
Attraverso un sondaggio pubblicato l’11 aprile, è stato evidenziato che il 35% dei polacchi è favorevole a legalizzare l’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza e il 21% ad autorizzarlo solo in caso di malformazioni del feto, mentre il 14% è soddisfatto della legislazione attuale.