Una poliziotta transgender di 53 anni è stata violentemente aggredita e picchiata da tre tifosi del Trento a causa della sua identità di genere. Trasportata al pronto soccorso, ha ricevuto 18 punti di sutura e una prognosi di 30 giorni.
Poliziotta transgender picchiata a sangue da tre ultrà: le sue condizioni
La vittima dell’aggressione transfobica è una poliziotta di 53 anni, attualmente nel percorso di transizione per ottenere il riconoscimento ufficiale burocratico e anagrafico del suo genere, nato maschile, ma ormai donna.
Il brutale attacco è avvenuto alle 3 del mattino, qualche giorno fa, in un locale di Trento, a pochi passi dallo stadio. Secondo la donna, gli aggressori sarebbero ultras del Calcio Trento, appartenenti alla frangia legata all’estrema destra.
Stando a quanto emerso dalle indagini, i tre uomini avrebbero inizialmente rivolto all’agente, che era fuori servizio e vestita con abiti civili, insulti e commenti transfobici e omofobici. La poliziotta avrebbe reagito con uno schiaffo, scatenando un violento assalto fatto di pugni e calci, che l’ha fatta cadere a terra sanguinante. Gli ultras sono poi fuggiti.
La vittima è riuscita a lasciare il locale e, una volta salita in auto, si è diretta al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara. La diagnosi è stata di 18 punti e 30 giorni di prognosi.
Poliziotta transgender picchiata a sangue da tre ultrà: le sue parole
La poliziotta ha raccontato le violenze in un’intervista al Corriere della Sera.
“Già con il primo pugno sono finita a terra, mi sono alzata e me ne sono arrivati tanti che non riuscivo a sottrarmi. Volevo scappare in bagno, uno di loro mi ha presa e buttata verso gli altri due che hanno continuato a colpire. Sono caduta a terra e mi sono chiusa a uovo e loro hanno continuato a colpire, poi forse hanno preso uno sgabello. Ho due tagli sulla fronte che sembrano fatti con una lama“.