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Europee 2019, Di Maio: "Penalizzati dalla bassa affluenza"

Europee Di Maio

Il leader sotto accusa: "Al Nord è stata un'ecatombe. Abbiamo pagato le gaffes e l'inesperienza, ora la Lega vorrà comandare".

È un vero e proprio crollo quello registrato dal Movimento Cinque Stelle alle elezioni europee. Un risultato che determinerà il peso dei grillini non solo in Europa ma anche all’interno di un governo sempre più spostato verso la Lega, che con il 34% dei voti ottiene il doppio dei consensi degli alleati. “Testa bassa e lavorare“: con queste parole Luigi Di Maio, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, commenta il risultato del voto. “Ad ogni modo, restiamo l’ago della bilancia in questo governo”.

Europee, la sconfitta del Movimento

Secondo il leader del partito, il Movimento ha pagato il prezzo delle astensioni: “La bassa affluenza ci ha penalizzato, è vero. Ma lo sapevamo, nulla di nuovo. Prendo atto che la nostra gente si è astenuta e attende risposte, e noi queste risposte gliele vogliamo dare”. Con la quasi totalità dei seggi scrutinati arrivano le conferme delle prime previsioni, con il Partito democratico che supera il M5S e conquista il secondo posto, dietro alla Lega. “Non è la prima volta che attraversiamo un momento di difficoltà. Sapremo uscirne come sempre”, minimizza Di Maio. “Non stiamo facendo i 100 metri, ma una maratona e siamo in corsa. Ma non nego che è opportuno tornare ad ascoltare chi stavolta ha deciso di restare a casa”.

A penalizzare i pentastellati è stata anche la campagna elettorale, continua Di Maio. “Forse al principio siamo stati troppo silenziosi, troppo puri. Se questa è una colpa, me la prendo”. Meno silenziosi sono stati, invece, i frequenti dibattiti con la Lega. “Non ci sono stati scontri”, nega il vicepremier, “ma un clima che ha cominciato a infuocarsi dalla revoca di Armando Siri“. Ciò nonostante, “il governo va avanti, perché continua ad avere ampiamente i numeri e perché c’è ancora tanto da fare. Non cambierà nulla. Nessun rimpasto, non avrebbe senso”. Cambiamenti in arrivo, invece, all’interno del partito: “Nelle prossime settimane ci saranno delle novità. Ci sarà uno scatto in avanti sull’organizzazione, saranno individuati dei responsabili specifici di area e un centro di coordinamento più capillare nelle Regioni e nei Comuni”.

“Un’ecatombe”

Meno ottimisti appaiono altri membri del Movimento, informa Repubblica. Un esponente pentastellato vicino al leader Di Maio avrebbe commentato: “Il problema è che adesso vorranno comandare loro [la Lega, ndr]. Ci porteranno all’esasperazione e tutto quello che non si riuscirà a fare lo attribuiranno a noi. Al Nord è un’ecatombe, se anche il Sud ci avesse votato più di quanto abbia fatto non sarebbe servito a nulla. Abbiamo pagato le gaffes, l’inesperienza. Siamo stati capaci di far passare quei trogloditi della Lega per preparati. È il momento di cambiare”.