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Politica: cambiano le conversazioni social degli italiani, vince la polarizzazione

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Roma, 18 gen (Adnkronos) - In che modo la polarizzazione sui social media sta influenzando il comportamento elettorale degli italiani? Come affrontare la crescente disaffezione verso la politica? Sono alcuni dei temi al centro dell’evento 'Elezioni europee: vincerà la polarizzazion...

Roma, 18 gen (Adnkronos) – In che modo la polarizzazione sui social media sta influenzando il comportamento elettorale degli italiani? Come affrontare la crescente disaffezione verso la politica? Sono alcuni dei temi al centro dell’evento 'Elezioni europee: vincerà la polarizzazione? Gli italiani al voto tra tribù elettorali e disaffezione' organizzato oggi da SocialPol all’enoteca 'Spiriti', in piazza di Pietra a Roma.

Dall’analisi emerge una sfida cruciale per i comunicatori e i politici: come coinvolgere un elettorato sempre più distaccato e, allo stesso tempo, come gestire la polarizzazione che domina il dibattito online. Nel 2023 è emerso infatti che solo il 12% delle conversazioni sui social ha riguardato la politica, denotando un alto livello di disaffezione da parte degli italiani, mentre oltre il 58% delle discussioni tra gli utenti sul tema risultano fortemente polarizzate.

Ad alimentare il dibattito ci sono Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia; Dario Nardella, sindaco di Firenze; Carlo Fidanza, europarlamentare FdI; Monica Nardi e Luigi Di Gregorio, advisor di SocialPol; Costanza Crescimbeni, vicedirettrice del Tg1, in qualità di moderatrice. “La polarizzazione non può essere la risposta alla disaffezione verso la politica da parte dei cittadini, perché riduce il confronto a un dibattito superficiale, trascurando la complessità e la profondità delle questioni reali che affrontiamo”, è la tesi di Fontana, secondo il quale “gli strumenti digitali, il monitoraggio e l’analisi dei dati diventano preziosi alleati, in quanto mezzi utili a informare quanti più cittadini possibile su idee e progetti”.

(Adnkronos) – Anche per Nardella “l’utilizzo intelligente di strumenti digitali insieme a un’attenta analisi e monitoraggio dei dati” possono giocare un ruolo cruciale. “Abbiamo il dovere di promuovere una comunicazione politica che sia trasparente, ‘provata’, basata su dati, per ricostruire un legame solido tra i cittadini e le Istituzioni”.

La tesi di Fidanza è invece che “in vista delle europee la polarizzazione, se rimane in una cornice civile, può aiutare a mobilitare gli elettori, in una elezione che mai come questa volta sarà una sorta di referendum tra due modelli alternativi di Europa”. Per la Nardi, "il 2024 sarà l'anno della grande abbuffata della politica, una specie di "Superbowl" a puntate, come l'ha definito il Guardian, con miliardi di persone nel mondo chiamate al voto. Di certo il panorama politico italiano ne uscirà rivoluzionato”.

Di Gregorio si chiede: “La polarizzazione nasce con i social? No. È accentuata dai social? Si. Per due ragioni una legata ai modelli di business delle piattaforme e l’altra – più importante – legata alla psicologia e per certi versi alla biologia degli elettori e degli esseri umani, in generale. Per queste ragioni, essa è un tratto tipico della politica contemporanea che non deve più sorprendere”.