L’antica tradizione della poesia improvvisata in ottave che si fa risalire al tempo lontano nel quale i pastori cantavano e recitavano le loro poesie nel cammino per la transumanza verso Roma dai monti dell’Appennino, e per l’appunto dalla conca di Amatrice: pastori cantori che diventavano poi, a loro volta, poeti improvvisatori slegati dalla scrittura e di cui è ancora famosa e tramandata memoria, versi e testimonianza. La tradizione torna a rivivere ogni anno in questo paese, frazione del comune di Posta sulla Salaria.
I poeti si incontreranno sul sagrato della Chiesa di Santa Maria della Neve, accompagnati da organetto, chitarra e ciaramelle di Amatrice. La serata si articola quindi intorno ad una serie di improvvisazioni intorno a temi che vengono proposti a sorpresa e dei quali ognuno si allaccia all’ultimo verso della precedente poesia, o per coppie a contrasto come per esempio uno stornello che difende la minestra contro uno che parteggia per la pastasciutta e via dicendo.
(Via ANSA)