Il giudice antimafia Antonio Laudati è indagato a Perugia, insieme al maresciallo della Guardia di Finanza Pasquale Striano, per accesso abusivo a sistemi informatici e banche dati, falso e divulgazione di informazioni riservate.
L’accusa
Antonio Laudati è attualmente sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e in passato era stato responsabile del servizio Sos (Segnalazioni operazioni sospette). Ha ricevuto un mandato a comparire dal procuratore di Perugia in quanto, secondo l’accusa, si sarebbero verificati episodi di dossieraggio ai danni di politici, vip, imprenditori e sportivi. Tra questi il ministro della Difesa Guido Crosetto, Daniela Santanché, Ignazio La Russa, Matteo Renzi e Francesco Totti.
La nascita dell’inchiesta
L’inchiesta è nata a fine 2022 in seguito un esposto del ministro Crosetto, dopo un articolo del quotidiano Domani su compensi ricevuti in passato dalla società Leonardo, per attività di consulenza svolte attraverso le aziende di cui faceva parte prima di entrare nel governo. Dopo i primi accertamenti che mettevano in relazione quell’articolo con una Sos e l’attività svolta da Striano, l’indagine è passata da Roma a Perugia a causa dell’ipotetico ruolo svolto da Laudati, chiamato in causa da Striano.
Le successive verifiche hanno svelato che le ricerche del finanziere sulle banche dati tributarie, antiriciclaggio e dell’antimafia hanno riguardato centinaia di altre persone per migliaia di accessi.