Milano, 24 apr. (Adnkronos Salute) – "Era marzo 2023, mi trovavo a casa dove mi stavo preparando per un musical, quando non sono più riuscito ad articolare le parole. E' stato grazie alla prontezza della persona che era con me e alla tempestività dei soccorsi che ho potuto evitare conseguenze ancora più gravi". Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ricorda così l'ictus che lo ha colpito un anno fa. "Affrontare e superare un evento traumatico come questo mi ha fatto sentire forte la necessità di dare il mio contributo" per sensibilizzare i cittadini su una malattia che ogni anno cambia la vita a circa 100mila persone solo nel nostro Paese. Il conduttore è il nuovo testimonial di Alice Italia Odv, Associazione italiana per la lotta all'ictus cerebrale, che annuncia la collaborazione nel mese di aprile, dedicato alla prevenzione della patologia.
"Ora posso dire di stare bene, sono autosufficiente, riesco a muovermi, faccio le scale, anche se lentamente. Ho lavorato e continuo a lavorare per recuperare al meglio l'uso della parola che per me, come per Andrea Vianello" presidente di Alice, "è uno strumento fondamentale", racconta Coruzzi che ha deciso di "sostenere, nel mio piccolo, questa associazione che da anni si impegna in campagne di informazione rivolte ai cittadini sulla conoscenza dell'ictus cerebrale, dei fattori di rischio che ne favoriscono l'insorgenza e su cosa fare se si riconoscono i sintomi". Perché, l'ictus cerebrale è una malattia strettamente tempo-dipendente: "Ogni minuto è fondamentale – avverte Alice – Più precocemente si interviene, migliori possono essere i risultati ottenuti grazie alle terapie disponibili".
Tenere sotto controllo fibrillazione atriale, pressione arteriosa, colesterolo e glicemia sono alcune delle prime regole per abbattere il rischio di ictus. Oltre a non fumare, non consumare alcolici in eccesso, non fare uso di droghe, svolgere un'attività fisica moderata e costante, seguire una dieta sana ed equilibrata, riducendo il sale negli alimenti e monitorando il proprio peso. "Modificare il proprio stile di vita, curando alcune patologie che ne possono essere causa – sottolinea Alice – significa effettuare una prevenzione attiva alla portata di tutti, mettendo in atto tutte le strategie necessarie per evitare l'ictus e le sue conseguenze".
"Siamo estremamente grati a Mauro Coruzzi per la disponibilità a sostenere la nostra associazione nella sua costante lotta contro l'ictus cerebrale", dichiara Vianello. "La parola ictus spaventa molto – evidenzia – è ancora considerata tabù nonostante rappresenti, nel nostro Paese, la prima causa di disabilità e la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie".
"Io e Mauro siamo 'colleghi di ictus', condividiamo un percorso di guarigione lungo, faticoso e che spesso può risultare avvilente, ma siamo qui a portare la nostra esperienza, perché di ictus bisogna parlarne – esorta il presidente di Alice – senza paura e senza vergogna".