“Siamo tutte Ana Cristina”, “No più omicidi di donne”.
Oltre un migliaio di persone si sono radunate a Saltara di Colli al Metauro, nella provincia di Pesaro Urbino, per partecipare alla processione a lume di candela in onore di Ana Cristina Duarte Correia. La 38enne brasiliana, madre di tre bambini, è stata brutalmente assassinata a coltellate nell’addome nella sua abitazione durante la notte tra il 6 e il 7 settembre, dal marito Ezio Di Levrano, 54 anni, di Brindisi, mentre i loro tre figli erano presenti in casa.
Questo raduno non commemora solo Ana Cristina, ma mira anche a porre fine alla violenza contro le donne, come evidenziato dai cori dei partecipanti prima dell’avvio della processione che è partita alle 20 dal cimitero di Saltara diretta a piazza corso Matteotti. Candele, cartelli e anche una bandiera del Brasile. La folta partecipazione di civili, autorità, istituzioni e della comunità brasiliana alla processione odierna simboleggia l’empatia che proviamo per il dolore subito da parenti e amici”, dichiara il sindaco di Colli al Metauro, Pietro Briganti.
“Siamo qui per dare coraggio e speranza, per spronare le donne a denunciare episodi di violenza e a non sentirsi responsabili di ciò che è in realtà il risultato di un’arretratezza culturale degli uomini che dobbiamo imparare a gestire il conflitto con le donne. Una famiglia è stata distrutta, che succederà ai bambini ora? Chiedono le donne della comunità brasiliana. “Basta violenza, siamo qui per essere ascoltate e rappresentare non solo le donne brasiliane, ma le donne di tutto il mondo.
Troppo spesso denunciamo e chiediamo aiuto senza essere ascoltate – e poi un altro grido di protesta – “Basta uccidere le donne! Vogliamo giustizia!”