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Pietre d'inciampo a Mestre per ricordare i soldati prigionieri

Pietre d'inciampo a Mestre in memoria dei soldati

Iniziative commemorative a Mestre per il Giorno della Memoria

Un gesto di memoria e dignità

Oggi, a Mestre, sono state collocate due “Pietre d’inciampo” in onore di Arcisio Vivian e Giovanni Mognato, due soldati italiani che furono catturati dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo evento si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, un momento cruciale per riflettere sulle atrocità del passato e per onorare le vittime della guerra e dell’intolleranza. Le Pietre d’inciampo, ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig, rappresentano un simbolo tangibile di memoria e riconoscimento per coloro che hanno sofferto e sono stati privati della loro libertà.

La cerimonia e i partecipanti

Alla cerimonia erano presenti numerosi rappresentanti delle associazioni locali, tra cui l’Iveser, la Comunità ebraica di Venezia e il Centro tedesco di Studi veneziani. Queste organizzazioni collaborano da oltre dodici anni per promuovere l’iniziativa delle Pietre d’inciampo, un progetto che ha preso piede in tutta Europa. La presidente del Consiglio comunale, Linda Damiano, ha sottolineato l’importanza di questo gesto, dichiarando che si tratta di un modo per restituire dignità e identità a coloro che sono stati strappati dalle loro vite. La sua affermazione ha messo in evidenza non solo il valore commemorativo dell’evento, ma anche la necessità di combattere l’odio e l’intolleranza nella società contemporanea.

Venezia e la memoria storica

Venezia si distingue come la terza città in Italia per il numero di Pietre d’inciampo installate, un dato che evidenzia l’impegno della comunità nel mantenere viva la memoria storica. La presenza di queste pietre non è solo un tributo ai caduti, ma anche un invito alla riflessione e alla consapevolezza. Ogni pietra rappresenta una vita, una storia, un ricordo che non deve essere dimenticato. La cerimonia di oggi è un richiamo a tutti noi affinché non perdiamo di vista l’importanza della memoria storica e della lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza.